NON SI E’ MAI VISTO… Franco Libero Manco
Non si è mai visto un animale uccidere un altro animale per il piacere di causare morte e sofferenza, né si è mai visto un animale torturare o fare esperimenti su un altro animale. Non si è mai visto un animale trascinare al massacro un branco di suoi simili contro altri animali, né si è mai visto un animale organizzare stermini di massa. Non si è mai visto un animale sottomettere, schiavizzare un altro animale, né si è mai visto un leone, una iena o uno sciacallo stuprare un cucciolo indifeso. Non si è mai visto un animale bruciare un altro animale perché non apparteneva al suo gruppo, né si è mai visto un animale incendiare una foresta. Non si è mai visto un animale imprigionare altri animali, allevarli in gabbie per farne pasto quotidiano; né si è mai visto un animale spellare un altro animale per il piacere di mettersi addosso le sue pelli. Queste sono “prerogative” umane non dell’animale, la vera bestia feroce di cui aver paura. “Ma l’uomo è “superiore” agli animali”, e da questo gli viene il diritto a comportarsi in modo disumano. L’uomo è “superiore” perché costruisce ponti, grattacieli o bombe nucleari? La sua tecnologia, che sta portando il Pianeta sull’orlo del disastro ecologico, genera inquietudine e terrore. L’uomo è “superiore” perché usa il computer o il cellulare? E che se ne fa il delfino o il cane di un computer o di un cellulare? Hanno a disposizione strumenti ben più sofisticati e potenti. L’uomo è superiore “perché” sa comporre brani musicali: l’uccello no? sa costruire meccanismi complessi: il ragno no? è capace di atti di eroismo: il cane no? L’uomo è dotato dei 5 sensi: gli animali non lo sono? L’istinto dell’animale offusca ogni intelligenza umana. “Nelle vene dell’uomo scorre sangue rosso e vermiglio”: Lo stesso sangue che scorre nelle vene degli animali. “L’uomo ha la stupefacente possibilità di procreare, dar la vita ad un altro suo simile”. Qualunque animale è in grado di fare altrettanto, dalla balena all’insetto. “Ma l’uomo ha un anima”! E’ dunque la presenza dell’anima che rende l’uomo il peggiore di tutte le creature? “Vi sono cose più importanti che interessarsi di animali”. La cosa più importante dell’universo è la Vita, quindi tutto ciò che si oppone alla vita è la cosa peggiore della creazione. La cosa più necessaria e urgente per l’uomo è avere una coscienza umana più giusta e solidale. E’ tempo di superare questa rovinosa mentalità antropocentrica che oltre a giustificare la violenza su ogni essere non umano inclina gli uomini alla logica della sopraffazione del più debole e ad ogni crimine anche nei confronti del suo stesso simile. Ogni essere vivente ha la sua sacralità e va rispettato perché sacra è la vita che egli racchiude. E’ tempo di superare la distinzione tra sofferenza umana e sofferenza dell’animale, tra vita degli uomini e quella degli atri viventi. L’innocenza dell’animale, la sua semplicità, la sua lealtà, la sua mitezza, il suo spontaneo fuggire da ogni gratuita ingiusta violenza, sono mete ancora da raggiungere da tutta quella parte di umanità che si ritiene civile ed evoluta, superiore agli animali.
​
​
​
​
Fagli una carezza…
Fagli una carezza, prima di ucciderlo.
E quando inerme e intriso di terrore l’animale sarà nelle tue mani,
prima di togliergli il respiro, la luce, la vita,
guarda l’innocenza nei suoi occhi,
senti il caldo tepore del suo corpo,accarezza il suo manto villoso,
le sue morbide piume,
le sue squame lucenti,
fa che almeno una sola volta abbia dall’uomo una carezza,
poi reprimi in te ogni compassione,
ogni senso di colpa e affonda la lama nelle sue viscere.
Non badare alle sue grida,
ignora le sue convulsioni,
non t’infastidisca la vista del suo sangue,
solo dagli il tempo di dire addio ai prati fecondi al cielo sublime al mare profondo e poi fallo a pezzi,
cucinalo e mangialo, se ne hai il coraggio.
(Franco Libero Manco)
​
​
Testamento di un cane
Amico mio, la mia eredità non è fatta di beni materiali, ma resteranno tuoi per sempre l'allegria, la gioia di vivere, il rispetto che spero di averti insegnato in tanti anni di vita in comune.
​
Se sono riuscito a spiegarti cos'è l'amore di un cane e tu sarai capace di regalare un amore che gli assomigli anche solo un pò - a qualsiasi essere vivente, uomo o animale che sia - spero di averti lasciato un bene inestimabile e scodinzolerò felice tra le nuvole.
Una raccomandazione: non provare a dimenticarmi, non ci riusciresti... e non dire: "Basta animali, ho sofferto troppo"; se lo dicessi, vorrebbe dire che non ti ho lasciato nulla.
Se ti ho insegnato l'amore dimostramelo, offrendolo ad un altro animale: ti darà anche lui tenerezza, allegria ed ancora amore.
E alla fine ti lascerà un testamento come questo. Così senza accorgertene, continuerai ad imparare e crescere, ed un giorno ci ritroveremo tutti insieme in un unico paradiso, perchè non c'è un Paradiso per gli uomini ed un Paradiso per gli animali, ce n'è uno solo per tutti quelli che hanno imparato ad amare.
PER RICORDARE I CANI CHE MUOIONO SOLI IN UN BOX DEL CANILE
​
​
​
Quale diritto abbiamo sulla vita degli Animali?
​
di Franco Libero Manco
Una delle più grandi presunzioni umane, sicuramente è quella di credere che la nostra specie sia al centro della creazione, col diritto di disporre della vita degli altri otto milioni e settecento mila specie animali esistenti sul pianeta, che è come credere che la goccia sia l’oceano o il granello di sabbia il deserto.
Allo stesso modo del bambino che ha i suoi sacrosanti diritti senza che abbia dei doveri, molti di noi credono sia doveroso accordare agli animali dei diritti, senza pretendere da loro dei doveri, per il fatto che l’umanità inevitabilmente interagisce con loro, dipende in parte da loro e per il fatto che si crede più evoluta.
Nessuna specie vive isolata; ognuna interagisce in modo più o meno invadente nei confronti delle altre specie con cui viene in contatto. Il problema nasce quando una specie agisce in modo devastante nei confronti delle altre, fino a schiavizzarle, torturarle e, spesso, portarle all’estinzione.
Il quesito è: se l’uomo è da considerare un animale come gli altri, perché non dovrebbe comportarsi come il leone che uccide la gazzella o come il lupo che mangia la pecora? Tuttavia, l’essere umano non può comportarsi come gli animali predatori col diritto di depredare e sterminare tutto ciò che non gli assomiglia fisicamente e, nel contempo, considerarsi un essere evoluto; non può considerarsi un essere civile, dotato di etica e di raziocinio e comportarsi come gli uomini delle caverne. Il problema è che un’azione malvagia non può essere considerata esecrabile a seconda della vittima, benedetta e auspicata se le vittime sono gli animali, condannabile se comminata a danno degli umani.
Se l’essere umano interagisce con le altre specie, il diritto al rispetto, alla libertà e alla vita non può limitarlo a se stesso. L’azione violenta verso un animale da parte dell’essere umano, lo rende peggiore sul piano della sensibilità, della giustizia, della valorizzazione del diverso e lo invita a giustificare l’idea della supremazia del forte sul debole: questo non succede tra gli altri animali.
La storia umana gronda sangue. C’è qualcosa di mostruoso nell’indole dell’uomo, che pur essendo sprovvisto anatomicamente di qualunque arma naturale atta all’offesa o alla difesa (artigli, zanne, zoccoli, corna, becco ecc.) compie da millenni azioni criminali rivolte all’annientamento dei suoi stessi simili; cosa che non avviene tra gli animali.
Se per assurdo la terra fosse invasa da extraterrestri con facoltà superiori alle nostre, non sarebbe certo la loro superiorità tecnica, scientifica o cognitiva a decretare il loro diritto a privarci della libertà e della vita. Gli esseri umani, rispetto agli animali, hanno forse maggiori capacità organizzative, maggiore raziocinio, maggiore furbizia, ma non per questo gli umani possano arrogarsi il diritto di sterminarli.
​
Esiste un antropocentrismo “nero” ed uno “bianco”. Quello nero è quello per cui l’essere umano, in virtù di migliori capacità organizzative, considera privi di valore gli altri esseri viventi e li utilizza a suo vantaggio. L’accusa imperdonabile del comportamento umano nasce quando una prerogativa diventa arma a danno del più debole, mentre la vera intelligenza e la vera saggezza, vorrebbero (come il fratello maggiore verso il minore) che il più dotato aiutasse, tutelasse, proteggesse il più debole.
L’antropocentrismo bianco è quello dell’uomo finalmente responsabile dell’interdipendenza tra tutti gli esseri viventi;consapevole della benefica legge della compassione, del “non fare ad altri ciò che non si vorrebbe per se stessi” e pone le sue prerogative al servizio della vita, della vera civiltà e della giustizia, per aiutare gli altri esseri sulla via della loro evoluzione; questa è la condizione imprescindibile per la realizzazione di un mondo in pace tra gli umani e il resto della creazione.
Sarebbe semplice dire che la violenza sugli animali da parte dell’uomo è un fatto semplicemente ingiusto e come tale deprecabile. Ma gli umani obiettano dicendo che ciò che è giusto per una persona, per un popolo o per una specie, può non esserlo per un’altra. Io dico che la violenza sugli animali è il maggiore impedimento all’edificazione di una società migliore dell’attuale, finalmente libera delle ingiustizie, dalla miseria, dalla malattia, dal dolore, dalla distruzione dell’ambiente, dallo spreco di risorse umane, economiche ed ambientali.
L’etica universale, del rispetto per ogni forma di vita, ed il superamento della visione antropocentrica, può portare solo vantaggi all’uomo e al suo contesto naturale. In sostanza, l’uccisione di un animale da parte dell’uomo, equivale al disprezzo di ciò che l’animale è e rappresenta: semplicità, umiltà, bellezza, coraggio, potenza…
Ma questa non è solo una visione utilitaristica, come quella del filosofo australiano Peter Singer, che auspica il rispetto per gli animali in virtù della loro capacità di soffrire, anche se questo sarebbe di gran lunga sufficiente. Il rispetto per l’animale da parte dell’uomo, lo impone la legge della Vita, la parentela biologica che ci lega a loro e ci accomuna nelle stesse esigenze vitali. Gli animali non sono cose da utilizzare, o da mangiare, ma nostri fratelli, differenti da noi solo nella forma fisica, e non può essere la diversità anatomica ad autorizzare l’uomo a fare a pezzi un povero animale, solo perché diverso nella forma.
Per quale assurdo motivo il cervello di un cane ha meno valore di quello di un uomo, al punto da poterlo annientare? Per quale assurdo motivo gli occhi di un cavallo, di un maiale o di un coniglio hanno meno valore di quelli di un essere umano ? Per quale assurdo motivo il cuore, il fegato, i polmoni, la gamba di un essere umano hanno valore incommensurabile, mentre il cuore, il fegato, i polmoni, la gamba di un animale sono privi di valore, al punto che ce li cuciniamo e mangiamo? Come può il corpo essere il tempio dello spirito, se lo riempiamo di cadaveri di altri esserei viventi? Ma questo sembra che anche molti preti cattolici non riescano proprio a capirlo.
Non v’è orrore paragonabile all’uccidere un animale e poi mangiarne il cadavere… il cadavere magari di un agnellino, di un vitello, di un maialino, di un coniglio, che magari è addirittura cresciuto e ha giocato con i nostri figli. Non v’è aberrazione peggiore dell’idea di far nascere in gabbia o in catene, col solo scopo di uccidere – magari alla presenza dei loro sventurati compagni e fratelli – creature fatte come noi; negando loro la libertà, la luce del sole, l’erba dei prati, l’acqua dei ruscelli, il contatto con la loro madre.
Un’umanità capace di concepire e convivere con il sistematico massacro di milioni di animali al giorno; un’umanità incapace di dar valore alla vita e alla sofferenza di esseri indifesi e in balia della forza tirannica dell’uomo, preclude a se stessa la redenzione e la possibilità di essere salvata.
I nostri detrattori dicono: “L’animale è animale, mentre noi siamo esseri umani”. Ma che cosa differenzia l’uomo dall’animale, dal momento che non vi è qualità nell’uomo che non sia presente, a vari livelli, anche nell’animale? Ci dicono, “L’essere umano a differenza dell’animale ha un’anima”. Ma nessuno è in grado di dimostrare l’esistenza dell’anima: sarebbe come voler dimostrare l’esistenza del paradiso o dell’inferno. Noi diciamo che l’anima è una realtà comune a tutti gli esseri viventi!
​
Articolo di Franco Libero Manco
Rivisto da www.fisicaquantistica.it
Fonte: https://oasisana.com/2019/01/23/antropocentrismo-ovvero-quale-diritto-sulla-vita-degli-animali/
​
GENTE SENZA PIETA’ ALCUNA
Franco Libero Manco
​
Non esiste crimine più imperdonabile della sistematica e millenaria sopraffazione dell’uomo sull’animale. L’uomo ha trasformato la terra in un inferno, un luogo di terrore e di tormento per gli animali: ha disseminato stabulari, macellerie, concerie, istituti di sperimentazione; ha riempito i frigoriferi e le sue dispense di ossa e parti smembrate dei poveri animali uccisi senza pietà e senza che mai si levasse dal suo cuore un senso di ripulsa e di vergogna.
L’uomo è diventato un torturatore implacabile, un boia spietato di buoi, di cavalli, di maiali, di teneri agnelli, di incantevoli pennuti, di pesci bellissimi, di esseri miti e aggraziati, pacifici, inoffensivi e ha degradato se stesso simile a belva assetata di sangue e affamata di cadaveri. Da essere dotato di emotività, sensibilità e senso estetico si è trasformato in un malefico cannibale rozzo e spietato.Abbiamo trasformato i miti e dolcissimi vitelli dalla struggente bellezza e innocenza, le orgogliose galline, gli spavaldi puledri, i risoluti ed intelligenti porcellini, i teneri conigli, in cose da smembrare, triturare, fare a pezzi, arrostire, bollire per scaricarli nella fogna dopo essere passati attraverso il nostro stomaco insaziabile e vorace. Mai al mondo gli animali sono stati trattati dall’uomo in questo modo infame e disumano.
Urla di disperazione si levano ogni istante dai milioni di scannatoi sparsi in tutto il mondo e mai le vittime sono state così sistematicamente assoggettate; mai depravazione umana raggiunge i suoi massimi livelli come in un mattatoio. Esseri che non hanno che gli occhi per piangere e il cuore per soffrire spaventati a morte per le pene incomprensibili a loro inflitte. Esseri che non hanno la capacità di farsi capire nel nostro linguaggio, che non hanno avvocati, sindacati che li difendano, non c’è amnesty international per gli animali, non ci sono angeli o santi che vengono in loro aiuto: l’animale è solo nel suo sconfinato universo di dolore, inerme nelle mani predaci dell’uomo.
L’animale che ci guarda, con la trepida speranza di essere lasciato in pace, non sospetta che nella mente dell’uomo alberghino piani così diabolici e sconvolgenti. E i veleni della carne ostruiscono non solo le arterie del nostro corpo ma i canali della saggezza, della sensibilità, della spontanea compassione verso le vittime del suo stupido, insensato e spietato egoismo.
Ogni giorno, 365 giorni all’anno, 300 milioni di animali trovano la morte a causa dell’uomo: un coro planetario di urla disumane, imploranti, strazianti si levano inascoltate verso questo mostro sanguinario che tutto sa sacrificare per non rinunciare al piacere del palato. La carne urla e le peggiori malattie dell’uomo sono l’effetto della tremenda nemesi karmica che l’uomo attira su di se e condanna se stesso ad un destino di dolore. Lo schifo ed il ribrezzo che derivano da tali azioni superano di gran lunga ogni possibile proposito positivo.
Per millenni abbiamo costretto gli animali a lavorare per noi come schiavi ed essi, nella loro sacrale ed inoffensiva docilità, hanno obbedito pazienti e rassegnati alla tirannide umana sopportando fatiche immani, fame, tormenti, il castigo del bastone e della frusta; li abbiamo coinvolti nelle mille e sanguinarie guerre fratricide; li abbiamo tenuti in prigione, in posti orribili per tutta la loro breve e infausta esistenza; abbiamo immobilizzato i giocosi vitelli impedendo loro l’innato ed irrefrenabile desiderio di correre e di giocare; li abbiamo castrati, mutilati, tosati, li abbiamo alimentati con cibi schifosi, li abbiamo privati dell’erba, della luce del sole; abbiamo annullato la loro dignità; li abbiamo imbottiti di farmaci per impedire che muoiano prima che giungano al mattatoio; abbiamo tolto alle madri i loro piccoli mentre i loro occhi si riempivano di lacrime; li abbiamo caricati a forza sui camion blindati e li abbiamo portati nell’inferno dei mattatoi dove l’odore del sangue e la vista dei loro compagni di sventura uncinati, sventrati, fatti a pezzi, smembrati, spellati, spesso ancora vivi, li ha fatti schiantare dal terrore.
E ora abbiamo il coraggio di addentare quella maledetta, disgustosa, puzzolente, putrescente parte di cadavere che nessun condimento potrà mai rendere digeribile alla nostra coscienza. E abbiamo anche il coraggio di dare ai nostri bambini questo pasto mortifero. Siano fatte visitare ai bambini le stalle e poi i mattatoi; sia loro spiegato che le bistecche, il prosciutto o la coscia di pollo non crescono sui prati come le margherite o sugli alberi come i frutti. Il crimine della peggiore condizione umana è quello di dare ai bambini da mangiare gli animali che amano.
E non c’è opera meritoria dell’uomo che possa neutralizzare gli effetti di questa immane, folle, insensata, sistematica, criminale carneficina di esseri indifesi, innocenti, miti, generosi, buoni, belli, pazienti. Questo non trova alcun perdono sotto nessun cielo dell’universo. Ma chi mangia cadaveri si cadaverizza. E’ una regola implacabile.
In un costante e dissennato suicidio collettivo ci si ciba di animali morti, di cadaverina, di masse virali, di tessuti in decomposizione. Mangiamo i loro reni, il loro fegato, il loro cuore, il loro cervello, i loro intestini, le loro gambe, la loro lingua, la loro coda, i loro testicoli. Ogni piatto di carne porta con se un messaggio di morte: è un crimine contro la vita e contro l’integrità del nostro organismo di animali fruttariani. Ma anche gli animali hanno un dio e prima o poi la loro sofferenza ricade sui massacratori e sui mandanti, cioè i mangiatori di carne, e su coloro che ne fomentano l’utilizzo.
Ma ciò che mi sconvolge, che mi fa impazzire, che devasta il mio equilibrio e valica ogni mia possibile giustificazione è che tutto questo avviene con l’avallo, la giustificazione e la benedizione di santa romana chiesa, delle religioni specialmente di ceppo ebraico e di ogni altra religione o educatore religioso che ne fa parte. Ed io ne provo vergogna e orrore ad essere della stessa specie di coloro giustificano questo stato di cose. L’uomo non ha ancora i titoli per essere considerato tale.
​
PENSIERI DI FRANCO LIBERO MANCO
​
Nel bene dai per primo l’esempio e sii ogni giorno migliore.
Cerca di non fare mai lo stesso errore.
Vivi come se ogni tua azione dovesse essere commessa davanti a tutti.
Ogni giorno la vita ti rinnova la possibilità di essere migliore.
Male è tutto ciò che si oppone alla vita.
L’indifferenza verso il dolore altrui è il vero cancro del genere umano.
Quando un uomo non vuole fare il suo dovere tira in ballo le mancanze degli altri.
La maggior parte degli uomini passa la vita a dire
ciò che gli altri dovrebbero fare per migliorare le cose.
Il male si genera più dall’indifferenza dei molti che dalla violenza dei pochi.
Ogni errore si paga con una sofferenza.
Non pretendere più di quanto sai dare.
Ti ama veramente colui che ti vorrebbe migliore.
La guerra è una soluzione peggiore del male che la genera.
Non è la vittoria sugli altri che conta ma il trionfo su se stessi.
Ricco non è colui che ha maggiori sostanze ma chi ha meno bisogni.
Spesso l’infelicità nasce dalla troppa ingratitudine del cuore.
Il momento più buio della notte è anche l’inizio del giorno.
Non vi è pensiero o azione che non abbia i suoi effetti universali.
Finche' vi saranno i mattatoi vi saranno le guerre, perche' un'umanita' capace del massacro giornaliero di milioni di esseri innocenti (che come l'uomo soffrono, amano la vita ed hanno paura della morte) non e' pronta a realizzare un mondo migliore, piu' giusto e piu' degno dell'attuale. E' disumano uccidere un altro essere vivente, privarlo per sempre della vita, divorarne il corpo, per il solo piacere della gola, dal momento che non c'e' alcuna necessita' di nutrirsi di carne, come la realta' dei vegetariani conferma: essi infatti godono ottima salute e sono immuni da varie malattie alle quali coloro che si nutrono di carni sono soggetti. Nessuna violenza e' mai giustificabile e da nessuna violenza puo' mai venire un bene. Nutrendosi di carne l'uomo si nutre di sangue e di violenza. L'antropocentrismo abitua l'uomo a non dare piu' valore alla vita, a giustificare la legge del piu' forte, ad essere indifferente all'altrui morte e dolore: questo preclude all'uomo l'evoluzione civile, morale e spirituale e lo rende piu' aggressivo e violento anche nei confronti degli altri uomini.
​
L'ILLUSTRE COMPAGNIA DEI VEGETARIANI
Andersen, Aristotele, Bacone, Bassani, Bayle, Bernardin de Saint Pierre, Bossuet, Buffon, Budda, Byron, Calvino, Capitini, Chateaubriand, Cicerone, Cincinnato, Cuvier, Darwin, Diogene, Dostojevskj, Edison, Einstein, Emerson, Epicuro, Erodoto, Eschilo, Esiodo, Euripide, Feuerbach, Flaubert, Franklin, Freud, Fromm, Galeno, Ghandi, Giovenale, Goethe, Hugo, Huxley, Ippocrate, Jung, Kafka, Lamartine, Leibniz, Leonardo da Vinci, Levi-Strauss, Locke, Lorenz, Lucrezio, Mahler, Marco Aurelio, Marcuse, Martinetti, Michelet, Milton, Montaigne, Montessori, Moravia, Tommaso Moro, Newton, Nietzsche, Nijinski, Orazio, Origene, Ovidio, Paganini, Pascal, Pitagora, Platone, Plinio, Plotino, Plutarco, Porfirio, Raman, Reclus, Rousseau, Ruskin, Bertrand Russel, Schopenhauer, Schweitzer, Seneca, Bernard Shaw, Shelley, Schelling, Sibelius, Socrate, Sofocle, Spencer, Spinoza, Stuart Mill, Swedenborg, Tagore, Teofrasto, Tesla, Thoreau, Tiziano, Tolstoi, Van Gogh, Virgilio, Voltaire, Wagner, Washington, Webb, Yeudi Menuhim, Zamenhoff, Zenone, etc... etc...
​
ALCUNI FAMOSI ARTISTI CONTEMPORANEI
Paul McCartney, Sting, Pat Boone, Bob Dylan, Jhon Lennon, Edoardo De Filippo, Giorgio Albertazzi, Greta Garbo, Sidney Poitier, Brigitte Bardot, Peter Tosh, Celentano, Michael Jackson, etc... etc...
​
Con la mente distorta dall'antropocentrismo l'uomo ha stabilito una graduatoria su quali animali siano meritevoli di protezione in dipendenza alla loro bellezza, alla loro intelligenza e alla loro capacita' di percepire la sofferenza e la morte. Se questo concetto si estendesse al genere umano ben pochi si salverebbero. L'errore piu' grande che l'adulto possa compiere nei confronti dei bambini e' limitare la loro sfera d'amore al solo essere umano. Abituando i bambini a non dare valore ad ogni forma di vita, a non curarsi della sofferenza e della morte degli altri esseri viventi, in essi non si sviluppa la sfera del sentimento, dell'amore, della condivisione e il loro animo resta incapace di rispetto, insensibile, egoista anche verso le necessita' degli altri esseri umani. La realizzazione di un mondo migliore e' possibile solo se migliore sara' la coscienza di coloro che lo compongono. Il male si alimenta non dalla violenza dei pochi, ma dalla tiepidezza dei molti.
Franco Libero Manco (vegetariano dal 1975)
​
​
​