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Una vecchia e 2 asini

 

C'era una volta una vecchietta di nome Fiore che sentendo arrivare la sua ora decide di andare in cerca di un po' di spiritualità. Lei abita nel paese Delnonso e viene a sapere che nel paese Nonsodove, in mezzo ad un bosco incantato, pieno di folletti e di gnomi c'è un bellissimo tempio dove si può trovare pace e serenità.....decide di partire in groppa ad un asino, asino di proprietà di un suo nipote che lei ha in custodia assieme ad un altro asinello più giovane, che li segue trotterellando....Cammina, cammina i tre si inoltrano per un sentiero scosceso...a destra si vede un'immensa pianura verde dove pascolano mucche e capre, a sinistra invece c'è un ruscelletto dall'acqua cristallina che fugge verso la valle sottostante con un dolce gorgoglìo....la pace regna sovrana in quel posto magnifico.....il sole splende alto nel cielo di un azzurro intenso e in lontananza si vedono delle piccolissime nuvole bianche che sembrano danzare in quella immensità....

coloratissime farfalle svolazzano rincorrendosi nell'aria,

fiorellini di tutti i colori fanno capolino nel verde prato, 

in lontananza un campo di gialli girasoli si dondolano cullati dalla leggera

brezza...tutto è beatitudine e tranquillità...

Continuando su quel sentiero i 3 pellegrini arrivano al limitare di un bosco...

sostano per riposare un po' e poi riprendono il cammino inoltrandosi in mezzo

a cespugli, bianche betulle e imponenti faggi che, ondeggiando al vento, creano un bellissimo fruscìo che è musica per le orecchie....l'asino più giovane porta in una delle borse che ha in groppa, Carletto il galletto che la vecchietta Fiore ha deciso di portare con sè al tempio per fargli dare una benedizione particolare dal patriarca essendo stato attaccato da una volpe e che però lui, da gran guerriero che è, è riuscito a mettere in fuga e ad avere così la meglio, rimettendoci comunque tutta la sua bellissima coda...

Ad un certo punto si trovano circondati da usignoli canterini che deliziano i viandanti coi loro dolci e armoniosi canti...la vegetazione è rigogliosa...questo bosco è abitato anche

da gnomi e folletti dispettosi che si divertono a burlarsi di chi si inoltra in questo posto..

per fortuna i nostri amici non fanno incontri strani e tutto procede in perfetta pace ed armonia coi canti melodiosi di ogni specie di uccelli..

 

scoiattolini saltano da un ramo all'altro rincorrendosi,

 

 

                            una famiglia di porcospini attraversa il sentiero, guardinga...

 

all'improvviso ecco apparire un bellissimo bambi che si ferma ad osservarli

e poi con un balzo sparisce dietro ad un cespuglio

 

 

 

e subito dopo davanti a loro, seduta su un fungo,            si materializza una fatina tutta vestita di viola e coi capelli turchini, di nome                         Fiorebello,

 

 

che dice loro di continuare per quella strada che sono sulla strada giusta ed elargisce un saggio consiglio dicendo di stare attenti che nella vita le persone non sono come sembrano, a parlare son buoni tutti, a fare i fatti invece no...le persone si conoscono solo frequentandole ed è meglio evitare quelle negative, con l'ego forte e piene di sè, narcisiste, arroganti e presuntuose che non sanno assumersi la responsabilità delle loro azioni e fanno le vittime, che usano gli altri per la loro convenienza e soprattutto che non usano il cuore e non portano rispetto alle persone di una certa età...di ricordarsi che rispettare ogni persona è fondamentale nella vita e chi non sa portare rispetto non merita di avere considerazione.... i nostri amici fanno tesoro di queste parole e ringraziano questa dolcissima e bellissima creatura, poi, alzando lo sguardo, vedono finalmente apparire in lontananza il piccolo tempio....è uno spettacolo che mozza il fiato, una costruzione fatta tutta di mattonelle rosse, con grandi arcate e tettucci a pagoda, circondata da ogni tipo di fiori che dà subito la sensazione di essere in un altro mondo..all'entrata è appesa una piccola campana a cui è legata una leggenda: se la campana si mette a suonare mentre una persona varca la soglia, una benedizione particolare scenderà su di lei e fortuna e prosperità l'accompagneranno per tutta la vita...

Non sono ancora arrivati che nell'aria si sente già diffondersi un profumo di incenso e di ambra, una musica soave dà il benvenuto ai pellegrini...sulla porta del tempio ecco comparire una figura vestita di bianco ed arancione...è la madre superiora, la badessa che comanda tutte le monache che vivono lì...l'unico uomo è un signore più largo che alto che fa da sacrestano e factotum e che brontola in continuazione...

La Vecchia si ferma a legare gli asini agli anelli che ci sono sulle colonne del tempio, prende in braccio Carletto e varca la soglia e.....miracolo!! la campanella si mette

a suonare e tutte le monache si alzano in piedi e applaudono contente che sia

successo questo....   La Badessa dice che ormai non c'è più bisogno di nessuna

benedizione perchè suonando, la campanella ha fatto scendere una benedizione particolare per la Vecchia e per tutti i presenti...ed ecco che, nel mentre che Carletto si mette a cantare il suo chicchiricchì a squarciagola,

gli asini innalzano il loro

raglio verso il cielo....

 

tutte le monache si inginocchiano intonando canti portatori di ogni bene...una cascata di petali bianchi scende dal cielo su tutti i devoti, animali compresi.

Ormai ai nostri amici non resta che salutare tutte le reverende ed avviarsi sulla strada del ritorno verso casa, soddisfatti del viaggio intrapreso, riconoscenti verso l'universo di aver vissuto quell'avventura e di avere appreso dalla fatina una bella lezione di vita...

La storia finisce qui e come in tutte le favole, anche in questa non può certo mancare la famosa frase finale:

Larga la foglia, stretta la via voi dite la vostra che io ho detto la mia....

 

 

 

 

 

 

Una vecchia e 2 asini (il ritorno)

 

La strada del ritorno per la vecchietta Fiore e i suoi amici è più facile e sembra pure più breve...forti della benedizione ricevuta i nostri eroi non sentono la stanchezza e vanno con un passo più veloce dell'andata...l'unica sosta che si concedono è vicino al fungo dove era seduta la fatina Fiorebello...la vecchia vuole parlare ancora con lei perchè, vista la sua saggezza, vuole farne tesoro ancora un po'...non devono neanche aspettare molto che un dolce suono di campanellini si spande nell'aria ed ecco comparire in mezzo ad una folata di fumo bianco la dolcissima fatina...la vecchia Fiore si siede vicino e le chiede di parlare degli esseri umani e delle loro tendenze negative...la fatina per tutta risposta dice che purtroppo al mondo esistono tantissime persone che ancora brancolano nell'oscurità più profonda anche se magari loro si credono già evolute e il fatto di seguire una religione dà a loro l'illusione di essere nel giusto e non si accorgono così che predicano bene e razzolano male...è difficile diventare consapevoli dei propri limiti se non si è un po' umili e modesti...queste persone faranno solo dei danni a chi incontreranno sul loro cammino...come i sepolcri sono bianchi e lucenti di fuori (l'apparenza) ma dentro sono pieni di ossa in putrefazione ....bisogna avere compassione di loro e pregare perchè l'oscurità lasci posto alla luce...ognuno ha il suo percorso da fare e non si può pretendere che tutti siano già a buon punto di questo cammino...e per spiegarsi meglio, si mette a raccontare una favola..

c'era una volta un frate              che era il priore in un convento e aveva già una certa età..nel suo convento                   alla domenica andavano un po' di fedeli, non molti perchè era scomodo                     salire in cima alla montagna dove era stato costruito questo convento...tra                  questi c'era un ragazzo giovane che frequentava assiduamente e che era diventato il pupillo del frate perchè nonostante la giovane età aveva un posto importante e di spessore nella società, che poteva tornare comodo a chi gli era amico...il frate per qualsiasi cosa faceva riferimento a lui e lui approfittava di questa sua influenza sul monaco per fare i suoi interessi....era il classico "primo della classe"...sapeva rispondere a tutte le domande che il frate faceva sulla bibbia o il vangelo ed era lui che decideva chi poteva fare parte della comunità e chi no, a chi si doveva consegnare una pergamena particolare che il priore scriveva di notte alla luce tremolante di una candela, con un inchiostro d'oro dove veniva inciso il nome della persona a cui era destinata e diversi passi del vangelo che dovevano fare da guida nella vita quotidiana...era solo da 1 anno e mezzo che questo ragazzo frequentava il monastero, ma aveva sorpassato anche i più vecchi devoti, sempre grazie alla simpatia che il religioso nutriva per lui..purtroppo però era molto arrogante e presuntuoso e questo faceva sì che nessuno degli altri fedeli nutrisse simpatia nei suoi confronti...in poche parole non piaceva a nessuno anche se di fronte a lui facevano finta di niente....

Quando succedeva qualche casino tra i suoi compagni di fede e il monaco, lui consigliava sempre il religioso sul da farsi e quando un bel giorno fu coinvolto anche lui in una lite, riuscì con la sua falsità e il suo savoir faire ad abbindolare anche il povero frate che, avendo pure lui la mente ancora ottenebrata nonostante il mezzo secolo di sacerdozio, cadde nella sua rete e si schierò dalla sua parte senza neanche voler sentire la campana dell'altra persona coinvolta, come invece da monaco e quindi al di sopra delle parti, avrebbe dovuto fare...

Vedete, cari amici - disse la fatina - con questa favola voglio dirvi che anche le persone religiose possono essere ancora tanto lontane dall'illuminazione nonostante l'esperienza che ha dato loro l'età avanzata e così neanche loro riescono ad imparare dalle lezioni che la vita gli riserva, esattamente come i 2 protagonisti di questa favola che avrebbero potuto sfruttare l'occasione di quanto era capitato per fare un bel passo in avanti sul cammino dell'evoluzione, se solo avessero avuto l'umiltà di essere meno arroganti e presuntuosi....

e ringraziando la fatina, concludo anche questa seconda storia con

stretta la foglia larga la via, voi dite la vostra che io ho detto la mia...

chi ha orecchi da intender intenda e per gli altri buona vita a tutti!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una vecchia e 2 asini (terza Parte)

Le contraddizioni degli esseri umani

 

E' passato un po' di tempo nel paese Delnonso e la nostra vecchietta Fiore decide di tornare nel paese Nonsodove per recarsi ancora una volta nel tempio,

questa volta senza gli asini perchè non sono più da lei e la "bella" amicizia col nipotino è svanita semplicemente nel nulla...cose che succedono a tutti...ti considerano solo se gli fai comodo e quando non fai più comodo vieni messa nel dimenticatoio...c'est la vie....l'importante è saperlo, così almeno uno è preparato e se lo fa scivolare addosso...

Dunque, la vecchia si appresta ad attraversare ancora una volta il bosco incantato, questa volta il tempo è piovoso, grosse nuvole grigie solcano il cielo,

la pioggia scende sulla terra a dissetarla dopo la lunga siccità...

si sente l'odore del muschio salire su per le narici, i girasoli hanno abbassato la testa per la pioggia ma sono ugualmente molto belli...

gli animali sono andati tutti a rintanarsi per stare al riparo dalle intemperie, gli uccellini tutti inzuppati non cantano, ma l'atmosfera è comunque sempre magica, tutto il bosco è immerso in una leggera nebbiolina che rende l'atmosfera ancora più misteriosa ed ovattata e dà un fascino ancora più particolare a tutto il paesaggio....la Vecchia accelera un po' il passo per arrivare al tempio in tempo per incontrare la madre superiora, prima che questa si ritiri nelle sue private stanze a fare i suoi esercizi spirituali....ha qualche domanda da farle e vorrebbe avere delle risposte...

Eccola arrivare davanti al portone della canonica...un vecchio batacchio è lì appeso, lo prende in mano e bussa 3 volte...dopo poco, brontolando appare il sacrestano (quello più largo che lungo) che le apre per farla entrare e l'accompagna per lunghi corridoi fino ad arrivare nel parlatorio dove la fa accomodare su una morbida poltrona mentre aspetta l'arrivo della badessa..

Dopo circa mezz'ora si sentono dei passi felpati, la porta si apre ed ecco comparire la madre superiora imponente nella sua mole e vestita con abiti semplici...saluta la vecchietta e le dice di accomodarsi vicino a lei così da poter parlare liberamente senza essere ascoltate dal sacrestano che è un po' curioso e non si fa mai gli affari suoi...

Dopo averle chiesto come sta il galletto Carletto e se la coda sta per caso già ricrescendo, la badessa la invita a porle le domande...la vecchietta Fiore inizia dicendo che è molto mortificata dal fatto che ha saputo che le persone religiose, appartenenti a qualsiasi religione, non rispettino il precetto più importante dato dal loro fondatore che è NON uccidere nessun essere vivente e che dovrebbe far sì che la carne venga bandita dalle tavole di tutti i monaci e le monache, mentre questo non avviene in quasi nessuna religione, anzi carne e salumi pare siano molto graditi e appetibili ai palati religiosi...la reverenda madre, con dolcezza, risponde che loro sono vegetariani convinti, amano ogni specie di animali, ma dal loro ordine sono obbligati a mangiare quanto viene loro offerto, quindi non possono rifiutare niente....solo per questo motivo possono contravvenire le regole primarie....

La Vecchia non è molto convinta di questa risposta che le sembra alquanto assurda ma non vuole contraddire la superiora, quindi fa buon viso a cattivo gioco e si accomiata da lei con un grazie e un buona vita e prende la via del ritorno....

La pioggia continua a cadere copiosa sulla terra degli uomini, bagnando e rinfrescando ogni cosa e dopo le passate giornate calienti, sembra una benedizione che scende dal cielo a portare un po' di refrigerio e a ridare le forze perdute dal troppo caldo....

Fiore riprende il sentiero che si inoltra nel bosco e quando passa vicino al fungo

della fatina Fiorebello, decide di fermarsi un po' lì con la speranza di vedere comparire la sua amica, saggia consigliera....mentre aspetta si guarda attorno e girando lo sguardo si accorge della presenza, poco distante, di una capanna fatta tutta di legno che non aveva notato la volta precedente....- bene, ecco un riparo dalla pioggia mentre aspetto la mia fatina - dice tra sè la vecchietta e si dirige verso quella specie di legnaia...la porta è solo socchiusa e la vecchia mentre sta per entrare si accorge che all'interno c'è qualcuno...apre bene la porta ed ecco che compare davanti ai suoi occhi

un giovane asinello, piccolo e tutto grigio che l'accoglie

col suo delicato raglio...

oh che meraviglia- esclama Fiore -ma che ci fai tu qui

tutto solo, soletto?...qualcuno però pensa a te perchè vedo

che hai un buon rifornimento di fieno....chissà da dove vieni e

perchè sei qui - mentre pronuncia                 queste parole, sente un leggero fruscìo alle sue spalle, si gira curiosa di vedere                        chi è che sta entrando e vede la sua amica fatina che volando va a posarsi                  sulla mangiatoia...

-Bentornata mia cara amica Fiore, sapevo che saresti passata di qui oggi e subito sono corsa da te....chiedimi pure quello che ti angustia ed io cercherò di dare una risposta soddisfacente ai dubbi che ti attanagliano....

Certo, carissima Fiorebello - risponde la vecchia - ho ancora bisogno della tua saggezza, gli esseri umani mi lasciano sempre un po' perplessa e mettono disordine nei miei pensieri -

- Lo so, lo so - risponde la fatina - tu sei rimasta perplessa dalla risposta che ti ha dato la badessa del tempio, adesso cercherò di fare chiarezza nella tua mente e nel tuo cuore....allora, come prima cosa devi sapere che gli esseri umani sono preda delle loro illusioni e dei loro desideri, sradicare queste tendenze è cosa molto difficile, bisogna essere ben determinati a farlo, ma nonostante tutto non è per niente facile, ma molto faticoso, quindi se l'essere umano non è ben determinato e convinto, succede che ricada subito e di frequente nelle sue tendenze negative, ma siccome non vuole ammetterlo, preferisce raccontarsela su come più gli fa comodo cercando un sacco di giustificazioni che però non stanno in piedi...il mio consiglio è di avere compassione di queste persone, loro brancolano ancora nell'oscurità, la sola cosa che si può fare per aiutarle è recitare dei mantra mandando loro amore e luce, così che possano uscire dal loro tunnel oscuro...

e per quello che ti chiedevi sull'asinello, ti dico con immenso piacere che, siccome so che hai dovuto mandare via gli altri due per non farti prendere in giro e mettere sotto i piedi dal loro padrone e so come questa cosa ti ha fatto soffrire, ho pensato di ricompensarti facendoti trovare quest'altro asinello, il quale era destinato a finire in un macello, io sapevo che tu non volevi che questo succedesse, quindi l'ho fatto portare qui apposta per fartelo trovare, adesso puoi prenderlo e tornare a casa con lui, lui ti terrà compagnia e mai approfitterà di te, il suo è un amore puro e genuino, lui accetterà tutto quello che tu vorrai dargli e farai per lui, ti sarà riconoscente di questo e allieterà i giorni che ti restano ancora da vivere...si chiama Eolo e aspetta solo di seguirti...andate in pace, non angustiarti per gli altri 2 asinelli, a quelli deve pensare il loro padrone, tu hai fatto solo quello che dovevi fare, la responsabilità di tutto è soltanto sua, se si fosse comportato da persona educata e corretta tu non l'avresti mai mandato via e per dimostrarti che tu non hai nessuna colpa ecco che sei stata ricompensata con questo giovane asinello....

Con le lacrime agli occhi la vecchietta ringrazia la fatina e corre ad abbracciare l'asinello, gli mette la capezza e assieme vi dirigono verso casa e la loro nuova vita assieme.....

Fiore ha imparato dalle lezioni della fatina e sa che mai più tornerà al tempio...ha imparato che non bisogna andare a cercare fuori le risposte...non c'è bisogno di nessun tempio, di nessuna religione, di nessun dio...tutto è già dentro ognuno di noi, basta solo entrarci senza neanche muoversi di un passo...dentro c'è già la risposta per ogni nostra domanda, noi siamo già completi così come siamo, non dobbiamo cercare altrove quello che già possediamo....

........e anche questa terza favola è finita, non mi resta che fare a tutti voi questo augurio:

Amore e compassione accompagnino il vostro cammino su questa terra, ricordate che siamo umani, quindi possiamo cadere, ma non importa, fa tutto parte del gioco...l'importante è non indulgere nella caduta, ma rialzarsi subito ricordando che ogni volta che ci rialziamo saremo sempre più forti di prima....

Se qualcuno pensa di riconoscersi in queste favole, non ce l'abbia a male, non le ho scritte per cattiveria, su questa terra tutto è insegnamento e ognuno di noi è solo uno specchio per l'altro...quindi io devo ringraziare chi, sia nel bene e anche e soprattutto nel male, mi ha fatto guardare dentro e capire dove adesso devo lavorare per trasformare i miei veleni in medicina....grazie davvero dal profondo del cuore...adesso posso davvero cominciare la mia rivoluzione umana....

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una vecchia e 2 asini (quarta parte)

 

Nel paese Delnonso si vive tranquillamente, gli abitanti sono tutte persone per bene che si aiutano vicendevolmente come nel secolo scorso quando i valori erano ancora rispettati e soprattutto messi in pratica...il paese si adagia su una collinetta ai piedi di una montagna dove d'inverno si può andare a sciare, ci sono tanti verdi prati e gli animali possono pascolare in santa pace, dalla montagna scendono tanti piccoli ruscelletti che portano l'acqua nei campi dove gli abitanti coltivano ortaggi e fiori...Delnonso è un paese fiorito, ogni casa, piccola o grande che sia ha il suo giardino annesso all'orticello, gerani di tutti i colori sono alle finestre e sui balconi...le case sono tenute tutte bene, le vecchie sono state ristrutturate facendo uscire le pietre con cui furono costruite nei secoli passati...nella piazza del paese c'è un pozzo vecchissimo ancora funzionante,

l'acqua è di una dolcezza unica e viene bevuta da tutti                   gli abitanti che giornalmente vanno ad attingerla, anche se il sindaco ha                fatto mettere un cartello con scritto "acqua non potabile"....a questo pozzo è legata un'antica leggenda che racconta che in tempi lontanissimi, quando comandavano i vari signorotti, verso l'anno 1000 una graziosa fanciulla, promessa sposa ad un giovane ragazzo, venne rapita e rinchiusa in una alta torre di sassi        dal signore del feudo che si era invaghito di lei...

il ragazzo disperato piangeva               vicino al pozzo tutte le notti perchè non

sapeva come fare per liberare la           sua bella...ed ecco che una notte di luna piena, un folletto che viveva in fondo al               pozzo, stanco di sentire sempre questi lamenti, risale e sedendosi sul bordo, si                 rivolge al povero ragazzo dicendo: - Smettila di piangere, adesso ti consiglio io               come fare per liberare la tua bella....per prima cosa devi procurarti un bel po' di secchi e poi riempili con questa acqua, attacca un carretto all'asino e caricali sopra, vai alla torre e dici che hai un carico di acqua miracolosa che ha il potere di far tornare ragazzo chi si disseterà con essa....prima però mettici dentro questa polverina che ha il potere di fare addormentare chiunque la ingerirà e detto questo materializza nelle sue manine una polverina d'oro e la consegna al ragazzo, il quale, tutto felice ringrazia il suo amico folletto e dopo aver seguito alla lettera i consigli che ha ricevuto, si mette in cammino verso la torre....viaggia tutta la notte

e all'alba arriva alla torre e chiede di essere portato subito alla presenza del

padrone del castello avendo un regalo importante per lui e per tutta la corte....

viene quindi introdotto nella stanza principale dove seduto su un trono c'è

il signore di quelle terre, il ragazzo comincia a parlare dell'acqua miracolosa 

che fa ringiovanire chi è già avanti con gli anni e fa restare giovane chi ancora

giovane lo è....tutti sono interessati alla cosa e come il signorotto dà il consenso

a scaricare l'acqua, si precipitano tutti fuori e dopo che il padrone ha preso la sua parte, si mettono a bere, compresa anche la servitù ed è così che nel giro di pochi minuti, tutti gli abitanti del castello sono beatamente nel mondo dei sogni...il ragazzo non perde un minuto, va a staccare dalla cintura del signorotto un mazzo di chiavi e si precipita alla torre per salvare la sua bella....la scala per arrivare in cima è lunga e difficoltosa ma il ragazzo non sente neanche la fatica, ha solo in mente di arrivare al più presto possibile dalla sua amata, la quale lo aspetta, ansiosa di riabbracciarlo....prova una chiave, ne prova un'altra e poi un'altra ancora finchè la sente girare nella serratura.... la porta adesso è aperta, i due ragazzi possono abbracciarsi e precipitarsi di corsa giù dalla scala, per scappare in groppa all'asinello parcheggiato nel cortile e scappano, e scappano lontanissimo in un paese fuori dal dominio di quel signorotto e dove possono finalmente sposarsi e coronare il loro sogno d'amore, dopo tante peripezie....questa è solo una leggenda che viene tramandata da generazione in generazione, ma alla gente del posto piace credere che qualcosa di magico ci sia davvero in quell'acqua incontaminata e quindi ogni giorno il pozzo è visitato da parecchie persone che arrivano lì con taniche e bottiglie che riempiono di questa acqua che il pozzo elargisce da secoli e secoli....

Ma torniamo dalla nostra vecchietta e la troviamo fuori al pascolo insieme al suo nuovo amico, Eolo, vicino ad una cascata magnifica che spruzza acqua e rinfresca chi ci passa accanto ...l'asinello è felice della sua nuova dimora,non ha fatto nessuna fatica ad ambientarsi e si è già affezionato alla vecchia Fiore...ancora non sa ragliare bene

perchè è solo un cucciolone e deve ancora imparare il raglio giusto degli asini, per

ora fa un verso molto stonato che fa ridere tutti i vicini di casa inteneriti da lui...

la vecchia ci racconta che una sera, mentre era la pozzo a prendere anche lei l'acqua

con Eolo, ha visto comparire la fatina Fiorebello, la quale aveva percepito che la

vecchia avesse ancora bisogno di alcune delucidazioni sul comportamento di certi esseri umani...Fiore, tutta felice di vedere di nuovo la sua cara amica, si siede vicino al pozzo e si appresta ad ascoltarla ancora una volta e Fiorebello inizia così a parlare - cara Fiore, lo sai anche tu che gli esseri umani sono molto imperfetti e se a questa imperfezione ci aggiungi una bella dose di presunzione, ne esce un cocktail che è una bomba, in negativo però... vedi, cara amica, l'amicizia è una cosa molto importante per alcune persone ma per altre è solo un mezzo da sfruttare per il proprio egoismo....quando qualcuno ti chiede di interrompere un'amicizia, solo perchè il suo ego è stato mortificato dal tuo amico che è anche il suo, non sta facendo una cosa bella e da persona matura, ma si sta esattamente comportando come un bambino dell'asilo, e non vuol dire l'età che ormai ha e questo può succedere ad una persona qualunque, ma anche a persone che ricoprono cariche importanti e che dovrebbero invece avere una maturità che, purtroppo, invece non hanno....adesso saprai già cosa ti suggerisco di fare, devi solo avere compassione di loro e con un'alzata di spalla lasciale continuare per la loro strada augurando loro però ogni bene e che presto la luce illumini le loro menti e riscaldi i loro cuori, tanto da renderli capaci di amare gli altri di un amore incondizionato e non amare solo se stessi (cosa buona da fare e che si deve fare...facendo però attenzione a non diventare poi dei puri "narcisi" perchè la linea che demarca i due confini è molto sottile) ....un esame di coscienza ognuno di noi dovrebbe sempre farlo ogni giorno e cercare di essere imparziale per rendersi conto degli sbagli che si possono commettere così da non ripeterli più in futuro così da migliorare e accrescere la propria evoluzione...

Grazie Fiorebello - risponde la vecchia - i tuoi consigli sono sempre saggi e ben graditi e ti prometto che mi sforzerò di metterli in pratica perchè voglio diventare una persona migliore ....sono consapevole che la strada non è facile e che ci saranno tante cadute, ma questo non vuole dire che sia impossibile...se si cade ci si rialzerà più forti di prima...consapevolezza e compassione voglio che siano le mie compagne di viaggio...un abbraccio e arrivederci a presto cara amica mia....

Le due amiche adesso si salutano ed ognuna prende la sua strada, la fatina torna nel paese della fantasia e la vecchietta si incammina verso casa col suo asinello che le trotterella a fianco....

Stretta la foglia, larga la via, voi dite la vostra che io ho detto la mia.....

                                                                  la zia Gina

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La Cascina


C'era una volta una cascina in mezzo ai boschi, si saliva per una stradina ripida in mezzo ai castagni ed ai pini e...arrivati in cima, davanti agli occhi si presentava uno spettacolo stupendo: un immenso pianoro con un laghetto alimentato da una sorgente, pieno di trote e di girini, da cui usciva un ruscello che attraversava una pineta e delle rive lungo le pendici della montagna, dove un tempo veniva coltivata la vite.
La cascina era a due piani, tutta bianca con annesso un casotto con il forno a legna,
un faggio enorme di fronte ed una fila di tigli profumati lungo un sentiero che scendeva nel prato.
Non si sentiva alcun rumore, l'aria era pulita e l'acqua limpida e cristallina si ricavava da un pozzo.
Non c'era corrente elettrica, nè gas, nè telefono...si usavano le batterie per la luce ed una volta alla settimane si ricaricavano col generatore.
Il riscaldamento era a legna con un grosso camino sempre scoppiettante in mezzo al salone rivestito di perline ed una stufa "economica" su cui cucinare il cibo.
Nella pineta c'era una stalla dove viveva un cavallo bianco di nome Ulisse con due pecore: Principessa e Pasquetta ed una capretta tibetana chiamata Penelope e detta Penny.
Nel pollaio c'erano le galline ed un oca-cigno di nome Giulietta.
I cani erano quattro: Chicca, Simba, Zora e Mara e i gatti tre: Violetta, Ciclamino e la figlia Pallina.
C'erano anche una coppia di pavoni, un pappagallo ed un merlo indiano e due tacchini.
Le giornate passavano veloci lassù ed un bel giorno arrivò Camilla, una capra tutta nera, 
che dopo qualche mese partorì Carlotta una capretta bianco-nera, 
mentre un'altra caprettina di nome Fata venne adottata ed allattata col biberon.
Qualche settimana prima di Natale, un piccolo asino salvato dal macello e battezzato Biagio, fu trasportato alla cascina con una jeep.....
purtroppo, mentre scendeva, gli si impigliò un piede nello sportello posteriore e si procurò una frattura....Venne subito soccorso e steccato, ma il legno usato gli procurò una ferita e così il poverino prese il tetano....
I suoi padroni fecero di tutto per curarlo e salvarlo ma il suo destino era un altro, infatti la mattina seguente il giorno dell'Epifania se ne andò per sempre, lasciando tutti nelle più profonda costernazione.
In quel periodo la neve era scesa copiosa ed aveva coperto tutta la proprietà rendendo il paesaggio, un paesaggio da fiaba...tutto era bianco ed immacolato, il silenzio regnava sovrano e gli uccellini venivano fin sulla porta di casa a cercare le briciole di pane.
Il pane, profumatissimo, si faceva alla domenica nel forno a legna.
Passarono 2 mesi e la notte del 9 marzo, con un vento che imperversava fortissimo, scoppiò un terribile incendio che bruciò tutta la montagna.
Le fiamme altissime circondarono la cascina, suonarono le campane giù in paese e tutte le persone volenterose con i vigli del fuoco, corsero ad aiutare a tenere lontano le fiamme dalla casa e dalla stalla.
Il caldo era insopportabile, l'aria irrespirabile e si passò tutta la notte a domare l'incendio che, verso i primi bagliori dell'alba, si spense..
Grazie all'aiuto di queste persone altruiste, la cascina rimase indenne, ma tutto attorno era carbonizzato..
Dopo neanche una settimana ritornò ancora la neve ed il bianco nascose il nero della montagna....e nevicò, ed ancora nevicò, fino a che la neve raggiunse i 90 centimetri di altezza...
Lo scenario era completamente cambiato, ma il disagio "no"....il pozzo si prosciugò e l'acqua venne a mancare e dovette essere trasportata fin lassù nei bidoni con una jeep della "protezione civile"....ancora una volta l'aiuto dei volontari risultò determinante.
Finalmente smise di nevicare ed il sole riapparve nel cielo azzurro e piano, piano sciolse la neve...l'acqua ritornò a riempire il pozzo e la primavera bussò alle porte...il prato rinverdì, i fiori sbocciarono, le piante misero di nuovo le foglie, gli animali ripresero a pascolare, 
l'aria si intiepidì e proprio in quel periodo arrivò un altro ospite: un'asinella anche lei destinata al macello. 
Le fu dato nome Giorgina. A Giorgina si aggregò un pony shetland che si chiamava Pony...i due strinsero subito amicizia, tanto che, dopo 12 mesi nacque un bardotto che, però, morì soffocato durante il parto.....e giunse l'estate, il tempo del fieno e delle lucciole.
Le notti erano calde, il cielo pieno di stelle e la luna brillando alta nel cielo, illuminava tutto a giorno.
Il silenzio era rotto solo dal verso di qualche uccello notturno e dal fruscìo degli animaletti del bosco.
Le camere erano inondate dal profumo del fieno appena tagliato e sistemato nel fienile, 
mescolato al buon odore della legna accatastata nella legnaia e preparata per l'inverno seguente.
Di giorno il sole picchiava forte, ma il faggio davanti alla cascina faceva ombra con le sue foglie e permetteva di dondolarsi sull'amaca al fresco.
Gli animali pascolavano nel prato e si abbeveravano nel laghetto dove, nel frattempo, erano nate le rane...i due tacchini partivano tutte le mattine verso la montagna e tornavano nel pomeriggio inoltrato con il becco viola per la grande scorpacciata di mirtilli...il cavallo si grattava contro le piante di prugne e di pesche per far si che queste 
cadessero a terra e così lui e gli altri equini potessero mangiarsele tutte.
Le api laboriose riempivano le cellette di buon miele, 
i cani si tuffavano nel laghetto per trovare un po' di refrigerio, 
i gatti invece sonnecchiavano pigramente tutto il giorno, 
mentre il pavone si divertiva a fare la ruota per mostrare a tutti la bellezza delle sue piume.
Ma anche l'estate passò e venne l'autunno, le foglie incominciarono a cadere, 
il bosco cambiò colore, il paesaggio sembrò diventare un quadro dipinto dalla natura, 
arrivò il tempo delle castagne e le giornate si accorciarono sempre di più e giunse così l'ora di accendere la stufa e di prepararsi per l'inverno imminente.........
....e così le stagioni si susseguirono e la vita della cascina continuò ancora per tanti anni...
gli animali vissero felici e contenti con i loro padroni, mentre tutto intorno la natura continuava il suo corso.....passavano i giorni, le settimane, i mesi, gli anni, le gioie ed i dolori, le preoccupazioni e le soddisfazioni....era la ruota della vita che continuava a girare ed impartiva le sue lezioni nel bene e nel male a tutti indistintamente, esseri umani ed animali...............

 La Storia di Ulisse


Il mio nome è Ulisse, 
sono un cavallo dal mantello bianco come la neve spruzzato di lentiggini color "terra di Siena bruciata". 
Sono nato nella ex-Yugoslavia e lì ho vissuto fino all'età di 11 anni: 
La mia vita è stata molto faticosa,dovevo lavorare tutto il giorno, trasportare carichi di legna sulla schiena ed avevo poco da mangiare e da riposare. 
Poi un brutto giorno mi hanno caricato su un treno con tanti altri cavalli:destinazione l'Italia ed il macello. 
Stipati nei vagoni,senza acqua da bere e fieno da mangiare, fermi alle stazioni per ore ed ore sotto il sole cocente, parecchi dei miei compagni di viaggio sono morti di stenti,
io invece sono riuscito a sopravvivere e così mi hanno trasferito in un macello per essere macellato. 
Che tristezza e che paura in quell'orrendo posto!!!! 
Ma ecco che il giorno prima della mia macellazione arriva la mia futura padrona e 
fra tanti sceglie proprio me,salvandomi così da una morte orribile. 
Con lei ho vissuto per altri 26 anni, sono stato curato (avevo l'enfisema polmonare),amato,coccolato e viziato. 
Ho avuto, finalmente,una stalla tutta per me con una bella e confortevole lettiera, fieno,carote,mele,carrube ed acqua fresca a volontà ed un enorme prato dove pascolare. 
D'estate mi faceva le trecce alla criniera per non farmi sudare.
D'inverno c'era sempre una coperta pronta per ripararmi dal freddo. 
Ho avuto tanti amici: 14 cani, 2 pecore, 5 capre, 2 asinelli, 1 pony, una cavallina storna, una cavalla purosangue inglese, 5 gatti, 2 pavoni, un'oca-cigno,2 tacchini e tante galline. 
Le piaghe che avevo sulla schiena quando sono arrivato,piano,piano sono guarite e piano,piano ho dimenticato il mio duro passato. 
Ho fatto delle bellissime galoppate nell'immenso prato e nei giorni d'autunno parecchie volte sono scappato nel bosco a mangiare le castagne cadute dagli alberi. 
Purtroppo,però,gli anni sono passati in fretta ed io sono arrivato al mio 37°compleanno 
ed alla fine della mia lunghissima vita. 
E così un giorno la mia padrona, quando ha visto che non ce la facevo più, ha deciso di farmi addormentare per sempre in maniera dolce.... 
e così, dolcemente, me ne sono andato e sono volato in cielo,nei bei pascoli celesti.... 
ora sono diventato un angelo,un angelo bianco e da quassù veglierò sempre su di lei fino alla fine dei suoi giorni..... 
ecco,questa è la mia storia,la storia di un cavallo di nome Ulisse....

 

 

 

 

 

 

La Storia di Pony

 

Il mio nome è Pony (detto anche Little Pony)....

Sono un piccolo pony di razza Shetland.

Tutto bianco con due grossi occhioni marrone-scuro, nascosti da una folta e lunga frangia (il famoso ciuffo alla little....pony).

Ho 29 anni e la mia storia è iniziata 27 anni fa', quando ancora puledro mi hanno tolto alla mia mamma per mettermi come premio in un torneo di bocce.

Sono stato "vinto" da un signore che, non avendo un posto dove mettermi, 
mi fece una specie di box con delle vecchie persiane nella sua fabbrica di ombrelli.

Mi sentivo molto solo in quel posto ed appena potevo scappavo in un prato lì vicino, 
dove sapevo che viveva un cane, per cercare un po' di compagnia.
Così passavo le mie giornate, finchè il mio padrone si stufò di me e decise così di togliermi di mezzo. 
Chiamò il macellaio che però per mia fortuna, grazie alla mia bellezza, si rifiutò di uccidermi e consigliò di regalarmi a qualcuno intenzionato a tenermi.
Fu così che finii in una cascina dove c'era già un folto gruppo di animali, tra cui un cavallo bianco che diventò subito il mio "idolo"...
Conobbi anche un'asinella sarda di nome Giorgina che mi rese padre.
Dopo di me arrivò un'altra cavallina, una croata pomellata grigia che però dopo neanche un anno morì a causa di un brutto enfisema polmonare nonostante le cure intense a cui fu sottoposta.
In seguito si aggiunse alla già numerosa "combriccola" Nazarina, una cavalla purosangue inglese, baia, che in passato aveva partecipato a diverse corse di galoppo a Milano, a Roma ed anche all'ippodromo di Parigi. 

Che giornate stupende abbiamo passato in quel posto meraviglioso! 
Era il nostro paradiso!!!! 

Quante volte siamo scappati tutti assieme su per la montagna in cerca di altre varietà di erba da mangiare e quante galoppate su e giù per i pendii, in mezzo ai pini, fino a quando sentivamo la nostra padrona che, verso sera, veniva a cercarci per ritirarci nei nostri box per la notte, dove trovavamo ad attenderci acqua fresca, buon fieno e le immancabili carote miste a carrube e mele.....ah! che bontà!


Ma gli anni sono passati veloci e,purtroppo, uno alla volta se ne sono andati tutti ed alla fine siamo rimasti solo io ed il mio amico Ulisse con l'ultimo dei cani, Trovato. 
Qualche mese fa', anche loro due mi hanno lasciato e sono volati in cielo....ora sono rimasto da solo.

Ormai sono un vecchietto anch'io, esco ancora nel prato a pascolare ma faccio fatica a masticare ed a correre e sto diventando cieco.

Ho nostalgia dei miei amici e spesso ripenso alle nostre folli galoppate con la criniera al vento, il sangue che pulsava nelle vene ed il cuore che batteva all'impazzata.

Non so quando, ma so che un giorno me ne andrò anch'io e so con certezza che loro saranno là ad accogliermi ed allora riprenderemo a galoppare tutti insieme, per l'eternità....

 

Un lungo nitrito e via....

la luce negli occhi,

il vento nelle criniere

e nei nostri cuori, la libertà....

 

 

p.s.:  Pony se ne è andato 3 anni dopo, in una piovosa domenica di dicembre 2008, 
per un attacco cardiaco dovuto all'età avanzata...ed ora galoppa felice coi suoi amici nei verdi pascoli celesti...

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