FIENO GRECO
Pianta annuale proveniente dall'Asia occidentale. Fu introdotta in Europa nel IX secolo ed è diventata subspontanea nelle regioni mediterranee.
Produce semi prismatici o romboidali che vengono raccolti a piena maturazione (color marrone-rossiccio) falciando la pianta, essiccandola, quindi separandoli per battitura e successiva setacciatura.
Ha fusto diritto e cavo, foglie composte da 3 foglioline dentate, fiori fiallastri di forma triangolare (trigonos in greco, da qui il nome botanico).
Gli antichi Egiziani conoscevano i semi di Fieno greco per le loro proprietà ingrassanti, galattogene e antielmintiche (Papiro di Erbers, 1550 a.C.). Presso gli Arabi fu inoltre impiegata come afrodisiaco nonchè nella cura del diabete.
Per la presenza di fosforo organico, al fieno greco vengono riconosciute proprietà stimolanti del metabolismo e antianemiche. Il fieno greco contiene lecitine, ferro, calcio, manganese, vitamine del gruppo B e di proteine (ad alto valore biologico, che contengono gli aminoacidi essenziali, che agiscono stimolando varie funzioni del metabolismo intermedio, collaborando quindi a rivitalizzare l'organismo), di vitamina D, calcio e fosforo.
fieno greco e diabete
Componenti ad azione ipoglicemizzante: fibre grezze, trigonellina, cumarina, acido nicotinico e nicotinammide.
Proprietà: già presso gli arabi ne fu preconizzato l'uso per la cura del diabete (X secolo d.C.) e per lo stesso scopo veniva più tardi impiegato nella medicina popolare francese. Le proprietà antidiabetiche del fieno greco sono state confermate dai ricercatori moderni.
Dopo i primi esperimenti atti a valutare l'attività di alcuni singoli componenti (trigonellina, ac. nicotinico, nicotinammide, cumarina, scopoletolo), tutti più o meno efficaci, Shani nel 1974 giunse alla conclusione che la frazione delipidizzata dei semi risultava in pratica più efficace e senz'altro più sicura dei singoli principi attivi. Tale frazione, come per altre leguminose, contiene fra l'altro un'alta percentuale di fibre grezze (53,9%), capaci di frenare l'aumento della glicemia postprandiale. Tale effetto sembra dovuto a una diminuita attività degli enzimi che agiscono sui carboidrati (amilasi). Analogamente viene ridotto anche l'assorbimento dei trigliceridi e del colesterolo. In questa azione le fibre sono coadiuvate dalla presenza di saponine (4,8%), tipiche delle leguminose, capaci di legarsi al colesterolo inibendone l'assorbimento. Il rapporto lisina/arginina presente nella costituzione aminoacidica delle proteine è indice di una attività ipocolesterolemizzante se < 1, ipercolesterolemizzante se > 1. Nel caso delle proteine di fieno greco (30,3%) tale rapporto = 0,66 è molto favorevole a un'azione ipocolesterolemizzante ed è notevolmente migliore rispetto a quello delle proteine di soja (= 0,85). Impiego terapeutico: il fieno greco può essere indicato come coadiuvante nel diabete con ipercolesterolemia.
Si usa preferibilmente la polvere, alla dose di 500 mg due o tre volte al giorno, in opercoli gelatinosi o tavolette. L'odore sgradevole può essere mascherato con una piccola aggiunta di O.E. di limone, arancio dolce o menta.
fieno greco estratto secco
Sinonimi: E.S.di trigonella
DEN.BOT.:Trigonella foenum graecum L.
Famiglia.....:Leguminose Parti Usate:
Provenienza:Medio Oriente,Italia,spontaneo o coltivato
Car. Organolettiche:polvere fine di colore bruno,odore caratteristico
Solubilità:parzialmente solubile in acqua
Principi attivi.:trigonellina,O.E.,sostanze azotate e fosforate
Categoria terapeutica: antianemico,galattogogo,ingrassante,antielmintico
Preparazioni e dosi: 50-200 mg 2-3 volte/dì,in capsule
Indicazioni della Fieno greco: Il fieno greco è indicato come antianemico, galattogogo, ingrassante, antielmintico.
FUMARIA
Sinonimi: Fumosa Fumaria officinalis L. Provenienza: Europa Centrale ed Orientale, spontanea o coltivata
Pianta erbacea annua. Il genere Fumaria é comune nell' emisfero nord.
Questa pianta medicinale fin dall’antichità veniva menzionata da personaggi quali Dioscoride e Galeno, come naturale regolatrice delle vie biliari (epatica e cistica). Mattioli la considerava il fitocomplesso (insieme delle sostanze farmacologicamente attive) specifico delle affezioni addominali mentre Leclerc la raccomanda nei soggetti pletorici (aumento inusuale della massa sanguigna) che abusano dei piaceri della tavola, grazie alla capacità di favorire la secrezione gastrica. Se si vuole poi avere un’ottica più umanistica (misteriosa) e meno scientifica, ci si può allora affidare alla tradizione popolare che la definisce una pianta che assicura lunga vita, insieme al frassino e all’angelica. Tornando alla parte più puramente scientifica, i principi attivi della fumaria sono alcaloidi (per il loro contenuto si consigliano cicli brevi di trattamento, ipotensione arteriosa), acido fumarico, flavonoidi, sali di potassio. Donano alla fumaria proprietà antiserotoniche ed antinfiammatorie, inoltre provvedono a dotarla di attività drenanti, lievemente diuretiche e lassative.
Fumaria estratto secco Car. Organolettiche:polvere fine di colore bruno Solubilità:parzialmente solubile in acqua Principi attivi.:ac. fumarico, fumarina, flavonoidi, mucillaggini, colina
Indicazioni della Fumaria officinalis L.: tonico, diaforetico, depurativo, antipsoriasi