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La mucca che ha scelto la libertà

Immagine del redattore: FioreCelesteFioreCeleste




«Non è raro vedere i bisonti vicino alla foresta di Bialowieza, ma un animale ha attirato la mia attenzione: era di una tonalità di marrone chiaro completamente diversa da quella del resto del branco. I bisonti sono color castagno o marrone scuro».

È questo che aveva riportato a novembre Adam Zbyryt, l’ornitologo che per primo ha avvistato il bovino.

Il naturalista ha velocemente compreso che non si trattava di un bisonte dal manto inusuale, ma di una mucca Limousin, razza francese popolare in Polonia.

Il bovino, scappato da un allevamento polacco al confine con la Bielorussia lo scorso autunno, ha trascorso l’inverno seguendo un branco di cinquanta bisonti. Si presumeva che l’animale sarebbe tornato al suo pascolo abituale, mentre ancora pochi giorni fa è stato avvistata al seguito della mandria. La giovane mucca appare sana, ma ciò che è di particolare interesse è che non è per niente minacciata dai suoi cugini selvatici.


La biologa Rafal Kowalczyk ha riferito che questa è la prima volta che vede una mucca entrare in un branco di bisonti, il branco probabilmente l’ha salvata dai lupi che si aggirano per i bordi della foresta di Bialowieza durante l’inverno.

Il suo futuro

Sebbene la mucca sia fuori pericolo, la dottoressa Kowalczyk avverte che potrebbe rappresentare una minaccia per i bisonti stessi. L’insolita amicizia potrebbe portare all’accoppiamento, che “contaminerebbe” la popolazione dei circa 600 bisonti di quella zona generando esemplari ibridi. Un altro pericolo per la possibile madre è che i nascituri siano troppo grandi, rendendole molto pericoloso il parto.

L’intrusa è ancora troppo giovane per riprodursi, ma le autorità stanno pensando alla possibilità di recuperare l’animale.

A prescindere dal destino di questa mucca, quello che colpisce è senz’altro la sua scelta per una vita libera, già presa da altre mucche prima di lei, come la famosaTeresa, che aveva cercato di attraversare lo Stretto di messina. Troppo spesso ci si dimentica che le mucche, come tutti gli altri animali, non sono nate in cattività per essere mangiate e fornirci latte e formaggi. Potendo scegliere eviterebbero le sofferenze della vita degli allevamenti.

Nonostante secoli di domesticazione, conservano ancora un istinto selvatico. Questa storia lo dimostra e ce lo ricorda.

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