Si tratta di una razza antichissima, che risale a 7mila anni fa, ma poco conosciuta. In Italia ci sono associazioni come "Podencos for life rescue" che li aiuta. A Tgcom24 Loredana Fusè ci racconta come
Ogni anno vengono uccisi in Spagna 50mila cani tra podenco e levrieri. Una mattanza che non ha voce soprattutto per i cani podenco, una razza antichissima, che risale a 7mila anni fa, non molto conosciuta. Vengono sfruttati per la caccia e vivono in condizioni deprecabili con i cacciatori, i galgueros, fino ai due anni. In questo breve ciclo di tempo, quando non lavorano, vivono legati a una catena e con arnesi da tortura in bocca, per non farli abbaiare (a volte vengono usate anche lattine). Veri e propri maltrattamenti "legalizzati". Lo racconta a Tgcom24Loredana Carlotta Fusé, fondatrice dell'associazione no profit "Podencos for life rescue", che aiuta a salvare attraverso le adozioni i podenco o come li chiamano in spagnolo gli "olvidados", i "dimenticati".
Torturati in Spagna, aiutati in Italia - La storia degli "olvivados" della Spagna tratta di un fenomeno non punito dalla legge e che quindi non può essere facilmente fermato. "Di solito una volta che non sono più utili verso i due anni di età vengono acquistati altri cuccioli, è più economico - afferma Loredana -. I podenco sono considerati 'vecchi'". Quindi "dopo anni di maltrattamenti vengono uccisi, bruciati vivi o scuoiati in modo da distruggere i chip di riconoscimento". Oppure vengono "buttati in dirupi o pozzi, o nel 'migliore' dei casi abbandonati per finire nelle perrera (i canili spagnoli) che assomigliano a lager e dove vivono 10 giorni prima della soppressione, se non muoiono prima di fame, sete, per malattie o per le condizioni igieniche". Loredana lavora con altre volontarie per far conoscere la situazione di questa razza dimenticata. Associazione, che non prende fondi, ma vive solo di donazioni. Una passione che è diventata missione e lavoro, e grazie alla quale ogni anno salva molti cani.
La politica non interviene per non scontentare l'elettorato - Mentre la storia dei loro "cugini", i levrieri, è diventata più notoria, per i podenco invece c'è ancora un vuoto informativo enorme. E dire che si tratta di una razza antichissima, che non ha avuto ibridazioni. Bisognerebbe proteggere una patrimonio del genere e, invece, come racconta Loredana, in Spagna è un fenomeno difficile da disarticolare. Al livello politico non si muove una foglia, probabilmente perché non si vuole scontentare una consistente fetta di elettorato e spesso gli appelli e le raccolte di firme, in favore di levrieri e podenco, sono finiti nel nulla in nome della tradizione. Il reato sui maltrattamenti animali non è valido infatti per i galgueros. Un orrore che porta alla mente la corrida.
Come è nato "Podencos for life rescue" - La storia di Loredana è iniziata con un'adozione, la conoscenza di quella terribile situazione, nuove adozioni e poi il massimo impegno per salvarne il più possibile. Dopo anni di battaglie è sempre terribile, ma "vedere queste creature con un futuro diverso dà la forza per andate avanti. Nonostante l'uomo sia un'essere capace delle peggiori cose, i podenco continuano ad affezionarsi e ad avere fiducia nelle persone. Sono meravigliosi". Dalle Canarie, dove lavorano con l'associazione Fuerteventura Dogs Rescue, e dalla Spagna dove hanno volontari sul territorio arrivano "nuove tristi storie a cui bisogna dare voce. I podenco vengono confusi con i levrieri. Nessuno li conosce".
La denuncia di un veterinario spagnolo - La perrera di Lucena, vicino a Granada uno dei tanti canili dell'orrore che si vedono in Spagna, è stata chiusa grazie a un veterinario, racconta Loredana. Un giorno, il medico, depresso e stanco di tutte quelle soppressioni, ha denunciato tutto mostrando in un video le condizioni della perrera. Grazie a quel gesto la struttura è stata chiusa. "Ho visto uno di quei video che circolano ancora su Youtube, i cani vivevano in spazi piccolissimi e pieni di escrementi. Il problema è che spesso non fanno controlli, e in più i canili ricevono 10-20 euro a soppressione", sottolinea.
Informare e conoscere - Con la loro associazione Loredana e le altre volontarie hanno salvato quest'anno una cinquantina di podenco. "Adesso ne abbiamo quattro, tre cuccioli da fare adottare più Vincent. A fine novembre andiamo a prenderli. Stiamo facendo una raccolta su Buona causa, ci arrabattiamo così", spiega. "Finora non abbiamo avuto restituzioni. E' un bene soprattutto per loro, i podenco". "Tutti devono conoscere la loro situazione, a volte mi perito dal pubblicare video o foto sui social perché le immagini sono crude, ma altre volte è meglio farlo, non per suscitare pena. Solo per informare su quello che accade, purtroppo, è tutto reale".
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