ACEROLA
Acerola ( Malpighia punicifolia )
Denominazione botanica: Malpighia punicifolia L., M. emarginata, M. glabra - fam. Malpighiacee
Sinonimi: Ciliegia delle Indie occidentali - Nomi stranieri: ingl.- West Indian Cherry, Barbados Cherry; sp.- Escobillo
Parti usate: frutti maturi senza nocciolo
Tempo balsamico: a completa maturazione
Impiego popolare dell' Acerola
- fragilità capillare
- stati febbrili (vitamina C)
- malattie da raffreddamento
- emorragie
- difese immunitarie
L'acerola è una pianta arbustiva originaria dell'america centrale dalla lenta crescita e dalle medie dimensioni. Predilige i terreni argillosi ricchi di humus che contenendo molte sostanze organiche, è di grande importanza per la vita e la crescita delle piante.
Le giovani foglie hanno una colorazione rossastra che con il tempo si trasforma in verde scuro.
Produce frutti che per forma, dimensioni e colore sono simili alle ciliegie. Il sapore è leggermente dolciastro, aciducolo. All'interno viene contenuto un grosso seme.
Dai frutti maturi viene ricavato un succo che con varie lavorazioni viene trasformato in un estratto ad altissimo contenuto in complesso vitaminico C.
Acerola estratto secco
COMPOSIZIONE:
- complesso vitaminico C: fattore C1 min. 50% (acido ascorbico), fattore C2 (bioflavonoidi come pentaidrossi-3-flavanolo)
- altre vitamine: vit.A e vit. del gruppo B in particolare vit. B1, B6, PP
- minerali: in particolare calcio e ferro
Solvente di estrazione: nessuno, ottenuto per concentrazione del succo - Titolo: 50% vitamina C
Indicazioni della Acerola ( Malpighia punicifolia ):
Come INTEGRATORE di VITAMINA C nelle MALATTIE da RAFFREDDAMENTO, per aumentare le DIFESE IMMUNITARIE, nelle emorragie gengivali, in gravidanza, nelle convalescenze e nelle malattie legate alla terza età.
Note e avvertenze: tutte le ricerche tossicologiche confermano che l'acerola non presenta alcuna tossicità alle dosi indicate, possiede una notevole sicurezza d'uso e in pratica nessun effetto collaterale:uniche controindicazioni iperossaluria e iperacidità gastrica.
ARTIGLIO DEL DIAVOLO
Artiglio del diavolo L'artiglio del diavolo è una pianta originaria del Sud Africa. Questo nome particolare deriva dai piccoli uncini presenti sul frutto della pianta. I componenti attivi delll’ artiglio del diavolo sembrano essere gli arpagosidi, che si trovano nella radice secondaria L’artiglio del diavolo proviene in maggior parte dalla Namibia e in minima parte anche dal Sud Africa e dal Botswana. L’artiglio del diavolo è stato utilizzato per secoli in Africa per curare la febbre, i l’artrite reumatoide, pancreas, stomaco e intestino. Nei primi del ‘900, con l'occupazione della Namibia da parte dei tedeschi, l’artiglio del diavolo è stato importato in Europa.
Viene anche utilizzato per migliorare la digestione, poiché si dice che il sapore amaro del te all’artiglio del diavolo stimoli i succhi gastrici.
Impiego tradizoinale dell'artiglio del diavolo- Mal di schiena - Dolori al collo - Artrite reumatoide - Artrite ossea - Tendinite
Per questo motivo, stando ad uno studio riportato sulla rivista di Etnofarmacologia, la vendita dell’artiglio del diavolo in Germania è stata stimata sui 30 milioni di euro nel 2001, e pare rappresenti il 74% delle prescrizione mediche per reumatismi.
Ricerche sull’artiglio del diavolo Una ricerca tedesca ha esaminato l’uso dell’artiglio del diavolo per dolori e tensioni muscolari alla schiena al collo e alle spalle. Nelle 4 settimane di studio 31 persone hanno assunto 480 mg per due volte al giorno e 32 hanno assunto un placebo. I risultati hanno dimostrato che c’è stata una significativa riduzione del dolore nelle persone che avevano assunto l’artiglio del diavolo Uno studio pubblicato nella rivista di Reumatologia faceva un confronto fra l’artiglio del diavolo e l’anti infiammatorio Vioxx (non più in vendita) per 6 settimane in 79 pazienti. L’artiglio del diavolo è stato più efficace dell’antinfiammatorio nella riduzione del dolore. In una rivista Europea di Anestesiologia una ricerca di 4 settimane ha coinvolto 197 persone con mal di schiena con alto livello di dolore percepito. Ad alcune di queste persone è stato somministrato una dose di arpagosidi (artiglio del diavolo) ad altre solo un placebo. Le persone che hanno assunto l’artiglio del diavolo hanno avuto riduzione del dolore. L’artiglio del diavolo sembra dunque avere gli stessi effetti delle medicine anti-infiammatorie e produce cambiamenti anche nelle leucotrine, un gruppo di molecole coinvolte nei dolori infiammatori
Metodi comuni d’assunzione L’artiglio del diavolo si trova in capsule, tintura e in bustine da te Per infiammazioni e dolori è assunto nella forma di capsule. Sulla base delle ricerche effettuate, la dose giornaliera di artiglio del diavolo deve fornire almeno dai 25mg ai 50mg di arpagosidi al giorno. Nell'estratto secco lo si trova indicato sulle confezioni.
Indicazioni L’artiglio del diavolo non deve essere utilizzato in presenza di ulcere gastriche o duodenali. Le persone con diabete o che stanno assumendo medicinali che interferiscono con gli zuccheri nel sangue devono usare l’artiglio del diavolo solo sotto la supervisione di medici specializzati. L’artiglio del diavolo non deve essere utilizzato in gravidanza o in caso di sospetta tale, poichè potrebbe dare contrazioni uterine.
Possibile interazione con medicinali Non noto
Effetti collaterali L’artiglio del diavolo potrebbe dare reazioni allergiche. Alcuni studi hanno riportato nausea, sensazione di pienezza, aritmia e glucosio nel sangue.
ARANCIO
Arancio dolce - Citrus sinensis
Denominazione botanica: Citrus sinensis Sinonimi: Arancio cinese, melarancio, arancio portoghese
L'arancio è un sempreverde originario della Cina, introdotto per coltivazione dagli Arabi in Sicilia e Calabria, e oggi orgoglio delle coltivazioni meridionali. L'arancio è, tra gli agrumi, la pianta che assume il più grande sviluppo, raggiungendo anche i 10-12 metri di altezza. La chioma è folta e di forma rotondeggiante e di un bel colore verde. In natura può raggiungere i 100 anni di età, nelle colture viene rinnovata più presto, la massima produzione dei frutti avviene attorno ai 20 anni di età per poi dimunuire.
Il frutto dell'arancio è... l'arancia, una specie di bacca detta "esperidio", che arriva sulle nostre tavole nelle fredde stagioni invernali. E' formato da strati: Epicarpo: la buccia, uno strato spesso anche un paio di centimetri e di colorazione arancio. Mesocarpo: lo strato sottostante la buccia. Endocarpo: è la pellicola che avvolge le logge ovariche. Le logge ovariche: è l'interno succoso del frutto che avvolge i semi.
La fama dell'arancia è dovuta al suo buon sapore dolciastro, anche la profumazione dell'olio essenziale lo ricorda, e alla grande quantità di vitamina C che questa contiene. Contiene inoltre zuccheri, calcio, ferro e altre sostanze utili per il nostro organismo specie nelle stagioni invernali.
Arancio dolce olio essenziale L'olio essenziale di arancio dolce si estrae dalla scorza dei frutti freschi con metodi fisici, cioè per spremitura, questo metodo è antico e garantisce al prodotto il mentenimento di tutte le sue caratteristiche. Vengono estratti anche altri tipi di olio essenziale, dai fiori e dalle foglie. Dai fiori di una variante del citrus viene estratto un olio chiaamto Neroly. Dai fiori si ottiene anche l'acqua distillata, utilizzata in cosmesi. Dalle foglie, viene estratto per distillazione, un olio noto con il nome di "petit grain", ricco di acetato di linalile e linalolo.
Provenienza: Europa meridionale, Africa, Brasile, coltivato Cariche Organolettiche: liquido limpido, giallo-arancio, odore caratteristico Solubilità: solubile in 0.5 volumi di alcool, in 1 volume di acido acetico, miscele con etere, ecc. Principi attivi: composti carbonilici (decanale,limonene), aldeidi, linalolo Identificazione: densità relativa 0.842-0.85;pot.rot.sp.+97/+99gradi;ind.rifr.1.470-1.476 Incompatibilità: HNO3, H2SO4,I, ipocloriti, acqua di cloro(miscele pericolose) Utilizzo popolare: stomachico, colagogo, sedativo, tonico muscolare, antisettico
Indicazioni della Arancio dolce - Citrus sinensis : L'olio essenziale di arancio dolce viene impiegato popolarmente nei seguenti casi: - Ansia: si inala l'aroma di una goccia su un fazzoletto - Digestione: sciogliere una goccia di olio essenziale in una tazza di infuso di finocchio,
Note e avvertenze: Non utilizzare sulla pelle prima di un esposizione solare.
ANICE (PIMPINELLA)
Di Mira Tonioni
La pimpinella (Pimpinella anisum) è un pianta appartenente alla famiglia delle Apiaceae o Ombelliferae. Utile per favorire la digestione e contro il meteorismo, ha una azione antibatterica ed espettorante. Scopriamola meglio.
Proprietà della pimpinella
Una delle proprietà caratteristiche della pimpinella che le viene riconosciuta sia dalla tradizione popolare sia delle scienze erboristiche è senza dubbio quella digestiva: i suoi semi favoriscono la digestione, la rendono più leggera aiutando a combattere il meteorismo, i gonfiori addominali e i dolori ad essi collegati.
Combatte la nausea e il vomito e svolge azioni antibatterica ed espettorante per la presenza degli oli essenziali. Altre qualità secondarie sono quelle antispasmodica, balsamica (i suoi oli aromatici sono fondamentali nella preparazione di alcuni liquori), carminativa, infatti, è capace di alleviare i problemi di gas intestinali e persino è utilizzata come buon galattogeno in quanto aiuta a produrre il latte materno.
Essendo simile al finocchio viene anch’essa utilizzata per i problemi digestivi dei bambini come le coliche. Il principio attivo principale è l’anetolo che viene estratto nell’olio essenziale di pimpinella.
Modalità d'uso
USO INTERNO: i semi di pimpinella, usati anche come semplice spezia, possono essere mangiati per aiutare l'intestino e la digestione. Anche la tisane a base di semi sono ottime per questo scopo, oltre che risultare efficaci per curare i disagi alle vie respiratorie. In cucina e in pasticceria l’anice è molto utilizzato nelle ricette come aroma e persino nei prodotti farmaceutici può essere un aromatizzante per dare un gusto gradevole ai farmaci. Sottoforma di liquore è conosciuto per l’ouzo greco, l’anisetta e la sambuca.
USO ESTERNO: la tisana di semi di pimpinella può essere utilizzata per lavaggi della pelle viste le sue proprietà antibatteriche e per fare i fumacchi cioè inalazioni di vapore acque unito a poche goccie di olio essenziale di pimpinella che con il loro effetto espettoranteaiuteranno l’espulsione dei muchi e del catarro dalle vie respiratorie.
Controindicazioni della pimpinella
Non vi sono controindicazioni particolari se non per l’attenzione che va sempre tenuta quando si assumono prodotti contenenti oli essenziali.
ANICE STELLATO
L'anice è una pianta dall’azione digestiva, utile come rimedio contro la tosse e ottima per aromatizzare dolci e liquori. Scopriamola meglio.
Descrizione della pianta di anice
Con il nome di anice vengono indicate tre piante che appartengono a diverse famiglie ma sono accomunate dal sapore e dall'aroma.
L'anice arrivò dall'Oriente in tempi remoti e divenne subito una spezia molto gradita sia dai Greci che dai Romani.
Della pianta dell'anice vengono utilizzati i semi o i piccoli frutti essiccati.
Le piante indicate dal nome anice sono:
L'anice verde (Pimpinella anisum): è una pianta della famiglia delle Apiaceae ed è l'anice più diffuso in Occidente. I suoi fiori sono giallo chiaro e i semi piccoli e ovali di color marrone con striature più chiare. Il suo sapore si avvicina molto a quello del finocchio.L'anice stellato (Illicium verum): proviene dalla Cina e appartiene alla famiglia delle Illiciaceae. Il nome deriva dalla forma a stella dei frutti ma questa pianta è conosciuta anche come "Anice di Siberia" (poiché introdotto in Europa attraverso la Russia), "Anice stellato cinese" e "Badiana". Il sapore è molto simile a quello della pianta di liquirizia tanto da esserne sostituito in alcune ricette.L'anice pepato (Xanthoxylum piperitium): pianta della famiglia delle Rutaceae originaria della Cina, Corea e Giappone. I suoi semi hanno un gusto molto piccante e aromatico.
Proprietà e benefici dell'anice
L'effetto più conosciuto dell'anice è quello digestivo, apprezzato già dai Romani che lo utilizzavano alla fine dei banchetti più impegnativi.
L'anice è inoltre carminativo e antispasmodico, per questo viene utilizzato per tisane e infusi digestivi e antigonfiore.
Favorisce il rilassamento ed è spesso presente nei medicinali contro la contro la tosse.
L'anice è inoltre stimolante e nell'antichità era considerato un potente afrodisiaco capace di risvegliare gli ardori sessuali e combattere l'impotenza.
Se assunto come rimedio naturale per curare dei disturbi va consultato un medico: dosi elevate di anice possono risultare tossiche.
Calorie e valori nutrizionali dell'anice
100 g di anice contengono 337 kcal, e:
Proteine 17,6 gCarboidrati 50,02 gGrassi 15,9 gColesterolo 0 mgFibra alimentare 14,6 gSodio 16 mg
Uso in cucina
Il sapore dell'anice è gradevole, balsamico e delicato, per questo è molto adatto ad aromatizzare pane, dolci e pasticcini. Oltre che per le preparazioni dolciarie l'anice è usato sui formaggi e sulle verdure in Europa settentrionale, mentre in Oriente e in alcune zone del Mediterraneo è spesso abbinato alla carne.
In Cina, l'anice del tipo “stellato”, è alla base di molte ricette e aromatizza carni come anatra, maiale e pollo. In Italia questa spezia appartiene in particolar modo alla tradizione marchigiana: l'anice è alla base dei liquori che vanno ad aromatizzare vari dolci, tra cui i famosi biscottini conosciuti come “anicetti”.
Con l'anice vengono preparati liquori e digestivi dal profumo aromatico come l'Anisetta e la Sambuca.
In Francia, i liquori con essenza di anice sono chiamati Pastis: la loro origine risale al 1905 quando le distillerie dovettero trovare una bevanda che sostituisse l'Assenzio, messo al bando perché troppo forte.
Curiosità sull'anice
Nell’antica Roma l'anice era, assieme a mosto e formaggio, l'ingrediente di un dolce cotto in foglie d'alloro che potremmo definire l'antenato delle torte nuziali: il mustaceum. Questo dolce fu anche l'ispirazione di un proverbio dell'epoca che recitava: ”loreolam in mustace quaerere”, ovvero “cercare inutilmente le fogli di alloro nel mustaceum” (probabilmente bruciate in forno!).
In passato l'anice non era usato solo per il suo effetto digestivo: erano molte le proprietà che gli venivano attribuite. Plinio il Vecchio consigliava di dormire con qualche seme di anice sotto il cuscino per combattere l'insonnia e allontanare gli incubi, Ippocrate raccomandava l'anice per facilitare l'eliminazione del muco e nelle corti inglesi veniva usato per profumare gli abiti.
L'anice è una delle spezie che compongono una miscela conosciuta come le “5 spezie cinesi”. Le altre sono il finocchio, i chiodi di garofano, la cannella e il pepe. Una leggenda narra che questa miscela di spezie (usata per carni e marinate) sia i realtà il risultato del tentativo di creare una polvere magica che richiamasse i 5 elementi fondamentali cinesi (legno, fuoco, terra, metallo e acqua) e i 5 sapori base (acido, amaro, dolce, pungente e salato).
Di Stefania Puma
ANGELICA
Di Alessandra Romeo
L'angelica (Angelica archangelica) è una pianta della famiglia delle Ombrellifere. Oltre ad avere un'azione antispasmodica, calmante e antinfiammatoria, aiuta anche nella digestione grazie alle sue proprietà carminative. Scopriamola meglio.
Proprietà dell'angelica
L'angelica ha un'azione antispasmodica, calmante, carminativa, digestiva, tonica, espettorante e antinfiammatoria. Per queste sue proprietà, i suoi estratti trovano impiego per calmare i dolori mestruali e il mal di testa.
All’azione rilassante sull’intestino si combina l’effetto carminativo che facilita la digestione, evitando la formazione di gas intestinali. Se assunta prima dei pasti, stimola l’appetito. Assunta contro le affezioni da raffreddamento scioglie e facilita l’emissione del catarroper la sua proprietà corroborante, cioè capace di scaldare il corpo.
Modalità d'uso
INFUSO: 1 cucchiaio raso di angelica radice, 1 tazza d’acqua Versare la radice di angelica nell’acqua bollente, far bollire qualche minuto e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 min. Filtrare l’infuso e berlo dopo i pasti per usufruire della sua azione digestiva o al momento del bisogno in caso di spasmi intestinali, mestruali, mal di testa o sintomi influenzali.
OLIO PER MASSAGGI: 10 gocce di olio essenziale di Angelica, 250 ml olio di mandorle dolci Diluire le gocce di olio essenziale di angelica nell’olio di mandorle. Agitare energicamente e frizionare il composto ottenuto nelle parti del corpo doloranti per nevralgie, reumatismi o dolori muscolari.
Controindicazioni
L'angelica è sempre controindicata in caso di gravidanza e allattamento. Si sconsiglia anche l'assunzione quando ci si espone alla luce solare perchè contengono furanocumarine, delle sostanze fototossiche.
In caso di ipersensibilità all'angelica, si possono verificare anche sanguinamenti, un effetto lassativo e febbre.
ALLORO
Di Elisa Cappelli
L'alloro (Laurus nobilis) è una pianta della famiglia delle Lauraceae. Utile in caso di disturbi allo stomaco e coliche, è usato per curare febbre e tosse. Scopriamolo meglio.
Proprietà dell'alloro
Le foglie e le bacche di alloro contengono in diversa percentuale un olio essenziale, (le prime contengono dall'1 al 3% di olio essenziale, mentre le seconde fino al 10%), costituito da geraniolo, cineolo, eugenolo, terpineolo, fellandrene, eucaliptolo, pinene, dalle proprietà aperitive, cioè stimolanti dell'appetito, digestive e carminative. Per questa ragione l'alloro viene comunemente impiegato per alleviare le coliche, i disturbi dello stomaco; favorire la digestione; e per aiutare ad espellere i gas dall'apparato gastro-intestinale, in presenza di meteorismo o aerogfagia.
Sia le foglie che le bacche esercitano azione diaforetica, utile per stimolare la sudorazione, in caso di febbre e stati influenzali; ed espettorante, indicata per eliminare il catarro bronchiale e in caso di tosse.
Nell'uso esterno, le bacche fresche sono utilizzate per preparare l'oleolito di alloro, o olio laurinato, con effetto antinfiammatorio, emostatico e astringente, estremamente efficace per lenire reumatismi, artrite, dolori muscolari o per facilitare la ripresa dell'uso delle articolazioni dopo ingessature, contro traumi di varia natura, ecchimosi ed ematomi.
Infine l'acido laurico contenuto nelle foglie, possiede proprietà repellenti naturali contro insetti e parassiti.
Modalità d'uso
USO INTERNO
- POLVERE DI ALLORO: 1/2 cucchiaino di polvere, in 1 cucchiaino di miele
Pestare in un mortaio di legno o meglio se di pietra, un pugno di bacche perfettamente essiccate, fino a polverizzarle, porre poi in un barattolo di vetro a chiusura ermetica. La polvere così ottenuta è un rimedio efficace contro l'influenza, la tosse il raffreddore, febbre.
- INFUSO: 3-5 foglie di alloro, 1 tazza d’acqua
Versare l'alloro nell’acqua bollente e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 min. Filtrare l’infuso e bere l'infuso per favorire la digestione, soprattutto, per chi ha problemi di fermentazione, aiuta nei casi di inappetenza, combatte i dolori dello stomaco e gli stati influenzali.
USO ESTERNO
OLIO DI ALLORO: 50 gr. di polvere di bacche d'alloro, 250 ml. di olio di oliva
Mettete la polvere in un barattolo di vetro dotato di coperchio ermetico, versare l’olio d'oliva e chiudere il barattolo, avendo cura di riporlo al caldo, vicino la stufa o il calorifero per 30 giorni, agitandolo tutti i giorni. Dopo, non si filtra tutto, ma solo quel tanto che basta per l'uso immediato, e il resto si lascia nel contenitore, in modo che la polvere continui a trasmettere i principi attivi liposolubili all'olio. Il suo impiego è indicato per effettuare massaggi benefici o impacchi su contusioni, slogature, dolori reumatici, articolari e muscolari.
Può essere spalmato anche sul petto e sulla schiena, per la bronchite acuta e gli attacchi di tosse.
Qualche goccia di olio di alloro ed una manciata di foglie nell'acqua consente di ottenere un bagno profumato e rivitalizzante, benefico negli stati di stanchezza di origine nervosa e mal di testa.
Controindicazioni
Non esistono particolari controindicazioni nell'uso e nell'assunzione dell'alloro e del suo olio essenziale. Uno uso continuo può determinare dermatiti da contatto in soggetti predisposti.
ALTEA
ALTEA officinalis Sinonimi:Malvavischio,bismalva DEN.BOT.:Althaea officinalis L. Famiglia.....:Malvacee Parti Usate: Provenienza:Italia,spontanea o coltivata
E' una pianta molto diffusa, appartiene alle malvacee e somiglia appunto a una grossa pianta di malva. Non si usa moltissimo, comunque entra nella composizione di quasi tutte le tisane contro la stitichezza. Le sue proprieta' emollienti rendono utile il decotto addolcìto col miele anche contro le irritazioni della gola.
Altea estratto fluido GRADO ALCOOLICO: 17-22 gradi a 20 gradiC° Car. Organolettiche:liquido limpido marrone scuro,odore caratteristico Solubilità:completa in etanolo a bassa gradazione,discreta in acqua Principi attivi.:mucillaggini,amido,zuccheri,asparagina Titolo FU o altro testo:1:1 (E/D) Preparazioni e dosi:40-50 gtt 2-3 volte/dìsciroppo 10%,a cucchiai
Altea estratto secco Car. Organolettiche:polv.colore bianco-grigiastro o giallastro, sapore dolce Principi attivi.:Mucillaggini,amido,zuccheri,asparagina Categoria tarapeutica: Emolliente e protettivo delle mucose,bechico
ALCHEMILLA VULGARIS
Pianta perenne, erbacea,con rizoma duro e nerastro. Fusti ramificati di 10-50 cm. Foglie reniformi, concave, a forma di ventaglio. Fiori riuniti a corimbo, calice verde-giallognolo, privi di corolla. famiglia: Rosacee Sinonimi:ventaglina, erba stella, Alchemilla xanthoclora, Alchemilla vulgaris DEN.BOT.:Alchemilla vulgaris auct.
Pianta indicata, secondo la teoria delle signature, per i "mali di donna", l'alchemilla è riconoscibile dalle caratteristiche foglie a forma di ventaglio (da 7 a 11 lobi), dentellate e coperte di peli sulla faccia inferiore. Cresce nei prati umidi dell'Europa occidentale e Centrale. Il nome alchemilla ha una dubbia derivazione etimologica: dall'arabo alkemelyk (a forma di mantella) oppure dalla parola alchimia in riferimento al fatto che gli alchimisti, nella ricerca della pietra filosofale, utilizzavano la rugiada che si deposita al mattino sulle foglie, da loro chiamata "acqua dei cieli".
Olio essenziale COMPOSIZIONE: - tannini (5-7%): gallotannini, ellagitannini, catechitannini e acido ellagico - flavonoidi (0,2%): derivati della quercetina, caempferolo, cianidina - pseudosaponine: tormentoside - triterpeni: ac. ursolico - acidi vegetali aromatici: ac. caffeico, ac. clorogenico, ac. ferulico - fitosteroli - cumarine: ac. p-cumarico
estratto secco Principi attivi.:tannini, flavonoidi Categoria terapeutica: astringente, stomachico,a ntiifiammatorio, sedativo
Indicazioni della ALCHEMILLA VULGARIS:
1) AZIONE ANTIEMORRAGICA: utile specialmente in caso di metrorragie, ulcere etc., dovuta alla presenza di tannini; 2) AZIONE ANTIBATTERICA: l'alchemilla è attiva su Staphylococcus aureus e Bacillus subtilis, anche questa azione è riconducibile alla presenza di tannini; 3) AZIONE VASOPROTETTIVA: riconducibile alla frazione flavonoidica; 4) AZIONE ANTIMUTAGENA: sempre dovuta agli ellagitannini e all'ac. ellagico; 5) AZIONE ANTIVIRALE: l'alchemilla, per il contenuto in ellagitannini, presenta un'attività virustatica efficace ad esempio contro Herpes Zoster. IMPIEGO TERAPEUTICO: Metrorragie, dismenorree, diarree, coadiuvante nel trattamento delle ulcere gastroduodenali e in generale in tutti i casi in cui sia necessaria un'attività emostatica e astringente. Note e avvertenze: STUDI TOSSICOLOGICI: sebbene all'inizio, gli studi tossicologici effettuati indicano che l'alchemilla non possiede effetti collaterali alle dosi abituali neppure per lunghi periodi di trattamento.
AGRIMONIA
Agrimonia eupatoria Pianta perenne, erbacea, fusto eretto, 20-100 cm. Foglie pennatosette, margini dentati, con stipole. Fiori piccoli,gialli, a cinque petali, riuniti in racemi. Foglie con margine grossolanamente seghettato e lunghe 2-3 cm. Lamina sup. poco pelosa e verde. Pezzi di fusto coperti da peli e piccoli frutti composti. sinonimi: Agrimonia dahurica, Agrimonia officinalis, eupatoria, erba vettonica famiglia: Rosacee Parti usate: Sommità fiorite e foglie Provenienza: Italia, spontanea o coltivata italiano: Agrimonia eupatoria,Eupatorio,Erba vettonica inglese: Common agrimony francese: Aigremoine eupatoire tedesco: Odermennig
Agrimonia Olio essenziale
Agrimonia estratto secco Principi attivi.: tannino,O.E., gomma, sostanze amare, fitosterina, mucillaggine
Indicazioni della Agrimonia eupatoria: malattie infiammatorie intestinali , diarrea, colon irritabile.
ACHILLEA
Achillea Millefoglio
Sinonimi: millefoglio, sanguinella, erba del soldato, stagnasangue Denominazione botanica: Achillea millefolium L. Provenienza: Europa, Asia sett., Nordamerica, spontanea o coltivata
Achillea Olio essenziale L' olio essenziale di achillea viene estratto dai fiori della pianta. Trova ottime applicazioni in svariati impieghi: Per la cellulite, diluito in olio di mandorle o jojoba, massaggiando profondamente la zona per 15 minuti. Si utilizzano 15-20 gocce in 50ml di olio.
Nelle cicatrici, viene utilizzato sulla parte interessata, puro, ma meglio diluito con un po di acqua usando un batuffolo di cotone o una bacchetta cotonata.
Viene inoltre suggerito come analgesico, digestivo e per favorire il ciclo mestruale.
Principi attivi.: camazulene, cineolo, pinene, limonene, canfora Solubilità: miscibile con alcool L'olio essenziale di Achillea é impiegato come battericida su parecchi tipi batterici. Achillea estratto secco Principi attivi.:cineolo, azulene, principio amaro, tannini, ac.achilleico Solubilità: parziale in acqua Categoria terapeutica: coleretico, antibatterico, astringente, spasmolitico Preparazioni e dosi: 200-300 mg 2-3 volte/dì,in capsule Indicazioni della Achillea millefolium L: La tradizione popolare indica l'achillea come digestivo, antispasmodico, antiseborroico, cicatrizzante
Note e avvertenze: Sconsigliato in gravidanza. Può irritare se utilizzato direttamente sulla pelle.