ACEROLA
Acerola ( Malpighia punicifolia )
Denominazione botanica: Malpighia punicifolia L., M. emarginata, M. glabra - fam. Malpighiacee
Sinonimi: Ciliegia delle Indie occidentali - Nomi stranieri: ingl.- West Indian Cherry, Barbados Cherry; sp.- Escobillo
Parti usate: frutti maturi senza nocciolo
Tempo balsamico: a completa maturazione
Impiego popolare dell' Acerola
- fragilità capillare
- stati febbrili (vitamina C)
- malattie da raffreddamento
- emorragie
- difese immunitarie
L'acerola è una pianta arbustiva originaria dell'america centrale dalla lenta crescita e dalle medie dimensioni. Predilige i terreni argillosi ricchi di humus che contenendo molte sostanze organiche, è di grande importanza per la vita e la crescita delle piante.
Le giovani foglie hanno una colorazione rossastra che con il tempo si trasforma in verde scuro.
Produce frutti che per forma, dimensioni e colore sono simili alle ciliegie. Il sapore è leggermente dolciastro, aciducolo. All'interno viene contenuto un grosso seme.
Dai frutti maturi viene ricavato un succo che con varie lavorazioni viene trasformato in un estratto ad altissimo contenuto in complesso vitaminico C.
Acerola estratto secco
COMPOSIZIONE:
- complesso vitaminico C: fattore C1 min. 50% (acido ascorbico), fattore C2 (bioflavonoidi come pentaidrossi-3-flavanolo)
- altre vitamine: vit.A e vit. del gruppo B in particolare vit. B1, B6, PP
- minerali: in particolare calcio e ferro
Solvente di estrazione: nessuno, ottenuto per concentrazione del succo - Titolo: 50% vitamina C
Indicazioni della Acerola ( Malpighia punicifolia ):
Come INTEGRATORE di VITAMINA C nelle MALATTIE da RAFFREDDAMENTO, per aumentare le DIFESE IMMUNITARIE, nelle emorragie gengivali, in gravidanza, nelle convalescenze e nelle malattie legate alla terza età.
Note e avvertenze: tutte le ricerche tossicologiche confermano che l'acerola non presenta alcuna tossicità alle dosi indicate, possiede una notevole sicurezza d'uso e in pratica nessun effetto collaterale:uniche controindicazioni iperossaluria e iperacidità gastrica.
ARTIGLIO DEL DIAVOLO
Artiglio del diavolo L'artiglio del diavolo è una pianta originaria del Sud Africa. Questo nome particolare deriva dai piccoli uncini presenti sul frutto della pianta. I componenti attivi delll’ artiglio del diavolo sembrano essere gli arpagosidi, che si trovano nella radice secondaria L’artiglio del diavolo proviene in maggior parte dalla Namibia e in minima parte anche dal Sud Africa e dal Botswana. L’artiglio del diavolo è stato utilizzato per secoli in Africa per curare la febbre, i l’artrite reumatoide, pancreas, stomaco e intestino. Nei primi del ‘900, con l'occupazione della Namibia da parte dei tedeschi, l’artiglio del diavolo è stato importato in Europa.
Viene anche utilizzato per migliorare la digestione, poiché si dice che il sapore amaro del te all’artiglio del diavolo stimoli i succhi gastrici.
Impiego tradizoinale dell'artiglio del diavolo- Mal di schiena - Dolori al collo - Artrite reumatoide - Artrite ossea - Tendinite
Per questo motivo, stando ad uno studio riportato sulla rivista di Etnofarmacologia, la vendita dell’artiglio del diavolo in Germania è stata stimata sui 30 milioni di euro nel 2001, e pare rappresenti il 74% delle prescrizione mediche per reumatismi.
Ricerche sull’artiglio del diavolo Una ricerca tedesca ha esaminato l’uso dell’artiglio del diavolo per dolori e tensioni muscolari alla schiena al collo e alle spalle. Nelle 4 settimane di studio 31 persone hanno assunto 480 mg per due volte al giorno e 32 hanno assunto un placebo. I risultati hanno dimostrato che c’è stata una significativa riduzione del dolore nelle persone che avevano assunto l’artiglio del diavolo Uno studio pubblicato nella rivista di Reumatologia faceva un confronto fra l’artiglio del diavolo e l’anti infiammatorio Vioxx (non più in vendita) per 6 settimane in 79 pazienti. L’artiglio del diavolo è stato più efficace dell’antinfiammatorio nella riduzione del dolore. In una rivista Europea di Anestesiologia una ricerca di 4 settimane ha coinvolto 197 persone con mal di schiena con alto livello di dolore percepito. Ad alcune di queste persone è stato somministrato una dose di arpagosidi (artiglio del diavolo) ad altre solo un placebo. Le persone che hanno assunto l’artiglio del diavolo hanno avuto riduzione del dolore. L’artiglio del diavolo sembra dunque avere gli stessi effetti delle medicine anti-infiammatorie e produce cambiamenti anche nelle leucotrine, un gruppo di molecole coinvolte nei dolori infiammatori
Metodi comuni d’assunzione L’artiglio del diavolo si trova in capsule, tintura e in bustine da te Per infiammazioni e dolori è assunto nella forma di capsule. Sulla base delle ricerche effettuate, la dose giornaliera di artiglio del diavolo deve fornire almeno dai 25mg ai 50mg di arpagosidi al giorno. Nell'estratto secco lo si trova indicato sulle confezioni.
Indicazioni L’artiglio del diavolo non deve essere utilizzato in presenza di ulcere gastriche o duodenali. Le persone con diabete o che stanno assumendo medicinali che interferiscono con gli zuccheri nel sangue devono usare l’artiglio del diavolo solo sotto la supervisione di medici specializzati. L’artiglio del diavolo non deve essere utilizzato in gravidanza o in caso di sospetta tale, poichè potrebbe dare contrazioni uterine.
Possibile interazione con medicinali Non noto
Effetti collaterali L’artiglio del diavolo potrebbe dare reazioni allergiche. Alcuni studi hanno riportato nausea, sensazione di pienezza, aritmia e glucosio nel sangue.