QUERCIA
Proprietà della quercia
L'impiego degli estratti di quercia è pratica diffusa e conosciuta sin dall'antichità: ghianda, radici e corteccia contengono numerosi principi attivi dovuti soprattutto alla presenza di tannini come le catechine e gli ellagitannini; flavonoidi come la quercetina; e, infine, resine e pectine assai abbondanti nel protoplasto.
Le proprietà che derivano da un tale fitocomplesso sono note sia alla medicina popolare che alla scienza ufficiali: la quercia è un antidiarroico, antiemorragico, analgesico, astringente, febbrifugo, antisettico.
Inoltre viene usata per favorire la sudorazione, per facilitare le cicatrizzazioni e per regolare l'intestino e le secrezioni sebacee.
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Modalità d'uso
L’uso come rimedio naturale vede l’utilizzo quindi di estratti dalle ghiande, dalla corteccia, dalle gemme, dai fiori e dalle radici di quercia.
USO INTERNO: tisane e decotti di quercia possono essere bevuti tranquillamente come nel caso di infezioni gastrointestinali e diarrea, mentre per l'utilizzo interno degli estratti è bene rimanere in percentuali non superiori al 2%. L’estratto secco anche esso è limitato al 1%.
I fiori di Bach hanno un rimedio con la quercia che è chiamato Oak capace di portare forza d’animo, tenacia, perseveranza e anche forza fisica proprio come rappresenta l’albero di quercia. Il rimedio di Bach è ottenuto proprio dai fiori della quercia.
USO ESTERNO: l'utilizzo di tinture madri al 10% sono utilizzate per impacchi cicatrizzanti, per lenire emorroidi e ragadi anali, per prevenire infezioni. L’infuso o il decotto sono utilizzati per lavarsi e abbassare la produzione di forfora e controllare la sudorazione della pelle.
I risciacqui per la bocca e i gargarismi con l’infuso o decotto di quercia sono indicati per tutto il cavo orale avendo proprietà emostatiche, astringenti, antinfiammatorie e anche analgesiche.
Controindicazioni della quercia
La grande varietà e quantità di tannini presente negli estratti di quercia può irritare gli individui particolarmente sensibili o quelli predisposti ad allergie. Inoltre essi possono interagire con eventuali cure farmacologiche.
Descrizione della pianta
Col nome generico di quercia si usa indicare una grande varietà di specie del genere Quercus, del quale fanno parte piante assai comuni come il leccio, il sughero, il rovere e la roverella, la farnia, il cerro, il fragno, la quercia spinosa ed altre specie minori.
Alcune di queste specie sono note per la loro imponenza e la loro solidità: alcuni alberi possono raggiungere anche i 30 metri. La forma delle foglie è particolarmente variabile a seconda della specie mentre il frutto prodotto è sempre e solo la ghianda, composto di un cappuccio legnoso che ricopre solo in parte il seme singolo. Solitamente, per l’estrazione dei prodotti naturali, viene utilizzata la quercia dal nome di scentifico Quercus robus detta anche farnia.
Habitat della quercia
Le varie specie di quercia trovano il loro habitat ideale nell'emisfero nord del pianeta: Nord America, Europa, parte della Russia asiatica e una porzione di Africa settentrionale. È in grado di sopportare sia climi freddi e piovosi che aree climatiche semitropicali e semidesertiche.
Cenni storici
La quercia è da sempre utilizzata dall'uomo non solo per il suo versatile e prezioso legname, ideale sia per l'edilizia che per la costruzione di botti dove far riposare gli alcolici, ma anche come archetipo, simbolo di solidità e perduranza.
In quanto simbolo è frequentemente usato tanto in araldica che in politica che in vessillologia. Lo si trova in molti miti e religioni: è un simbolo basilare della mitologia baltica, è l'albero sacro a Zeus e a Thor ed era fondamentale per i culti druidici.
In California è possibile imbattersi nel Jurupa Oak, considerato il più antico essere vivente della terra: una colonia di cloni di quercia vecchia ben 13000 anni.